Quei bimbi erano bambolotti. Lo scrive su Fb e per gli insulti deve chiudere il profilo

2 Lug 2018 16:02 - di Redazione

Lei si chiama Alessandra Maggia, ha 41 anni, è di Verona. Fa la psicologa e ha al suo attivo anche un titolo che tratta della persecuzione degli ebrei. Un suo post è diventato un caso mediatico: Maggia ha infatti espresso l’opinione che i bimbi vestiti di rosso e annegati nel naufragio al largo della Libia lo scorso 29 giugno che si vedono nelle foto circolate sul web siano in realtà bambolotti. La scena del ritrovamento dei piccoli corpicini, immortalata in una serie di foto strazianti,  insomma sarebbe solo una messinscena per difendere le Ong e il traffico di vite umane degli scafisti. Maggia ha espresso il suo pensiero in un modo assai colorito, parlando di quei bimbi come “bambolotti del c…”. “Penso – ha scritto poi – che quei bambini possano essere dei manichini, che questa sia tutta una messinscena costruita ad hoc per boicottare il nostro attuale governo. Sono asciutti, c’è qualcosa sotto. Sono convinta che si stia tentando di boicottare la politica di Salvini e dei Cinque Stelle”. La sua tesi complottista è stata ripresa dalla blogger Selvaggia Lucarelli, la cui pagina Fb seguita da oltre un milione di persone. “Io mi domando – ha scritto Lucarelli – come una che fa la psicologa, ripeto, la psicologa, una che ha all’attivo anche un libro sulla tragedia della deportazione degli ebrei di cui va a parlare in tv accanto a una sopravvissuta, a scrivere queste cose. Giuro, a me la gente così fa paura». La psicologa veronese ha ricevuto una valanga di insulti su Messenger e ha quindi ritenuto di chiudere il suo profilo Fb.

 

Commenti

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  • Andrea 2 Luglio 2018

    Ma si tratta veramente di un fotomontaggio oppure no?Comunque sono del parere che in democrazia ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione o impressione senza la paura di essere bloccato o estromesso.Ovviamente esiste pure il diritto di replica e la dialettica dovrebbe sempre restare confinata nei limiti del rispetto reciproco.

    • valerie 3 Luglio 2018

      Libertà di espressione e di replica, evidentemente però non quando dall’altra parte c’è un lobotomizzato della sinistra o un membro delle sue mille sette; un caso o più al giorno dovrebbe già metterci in grado di parlare di una regola certa, o serve ancora altro?