Tg2 alla Lega, Tg3 al M5S, i nuovi assetti in Rai. Tramonta l’ipotesi Travaglio
Non è un mistero che in cima alle priorità del governo Lega-M5S vi sia la «derenzizzazione» di Viale Mazzini. I cambiamenti e i ribaltoni non riguardano solo la danza dei conduttori ma soprattutto le nomine giornalistiche. Di Maio e Salvini, da giorni, stanno preparando il terreno per riorganizzare il servizio pubblico televisivo. Il secondo ad Otto e mezzo su La7, non aveva fatto mistero: I partiti non saranno fuori, ma faranno scelte intelligenti ed equilibrate. La guida dei Tg è cruciale è lo schema è quello di creare un equilibrio tra le due forze politiche sui nomi da spedire alla guida dei Tg. La strada seguita parte da un compromesso, ricostruisce il Giornale: la direzione del Tg2 andrà alla Lega mentre quella del Tg3 sarà indicata dal M5s. Resta la poltrona più ambita, più delicata quella del Tg1: “sarà occupata da profilo super partes. Per la guida del telegiornale dell’ammiraglia Rai si cerca un nome che stia bene sia a leghisti che grillini”. Enrico Mentana è uno dei nomi che ricorreprepotentemente in questo genere di scenari possibili, anche se il direttore di La7 smentisce e si ritrae. Un altro ritorno alla base Rai potrebbe essere quello di Giovanni Floris, ma non è ancora chiaro con quale ruolo.
La direzione del Tg2, pertanto, secondo equilibri, andrebbe alla Lega: “in pole per la poltrona ci sono il vicedirettore di Rai1 Gennaro Sangiuliano e la giornalista Grazia Graziadei. La direzione del Tg3 dovrebbe andare a un giornalista indicato da Di Maio. Le opzioni, al momento, sarebbero due: Milena Gabanelli e Alberto Matano, giornalista del Tg1 e conduttore di Sono Innocente ma soprattutto un fedelissimo del sottosegretario alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora. In questo valzer di nomi sembra essere scongiurata l’ipotesi Marco Travaglio in Rai, idea accarezzata dalle frange dire e pure del M5S. Scampato pericolo, al momento. Se ne era parlato addirittura come direttore del Tg1. Ipotesi tramontata.
C’è poi la partita del rinnovo del Cda della Rai, che scade a fine giugno. Sul tavolo ci sono le poltrone del Cda e la nomina del direttore generale. Lo schema sarà rispettoso degli equilibri: presidenza del Cda ai Cinque stelle e direttore generale alla Lega. “Se dovesse essere confermata la presidenza in quota M5s, – leggiamo- sul campo ci sarebbe l’opzione di Carlo Freccero, già componente del vecchio Cda. Per il ruolo di direttore generale circolano in queste ore due i nomi: Ferruccio de Bortoli e Fabrizio Salini, ex La7 oggi al vertice di Stand by. L’ex direttore del Corriere della Sera avrebbe un profilo più giornalistico mentre Salini più manageriale. Due scelte con uno obiettivo: imporre anche in Rai il nuovo corso giallo-verde”.
Evviva salvini e di maio i nostri veri garibaldini capitani e salvatori dell italia contro il marciume del p d marcio fino a dentro le ossa ..ed ancora gli date voce merde secche
Egregi a chi e preposto la lettura di questo messaggio,dico solo che piu o meno a me sta bene come si potrebbero configurare le posizioni, ma una preghiera visto che sono un freeland anche io, non nominate piu quell essere spregevole zingarello presuntuoso e qunant ‘ altro di GIOVANNI FLORIS , quel cafone maleducato sta bene a fare il vigile nelle campagne di roma oppure di cagliari, non si odia mai nessuno, ma un maleducato cafone cosi mai visto in mia vita auguri non a lui ma a voi..grazie
Mentana e De Bortoli, due persone buone, direi quasi ottime.
Ma Giovanni Floris non si potrebbe lasciarlo alla La7?
con tutto il rispetto per Mentana, ottimo direttore di tg e senza nulla toglierli, personalmente vedrei bene, meglio, per quel ruolo al tg1 F.De Bortoli.
Forse finalmente riuscremo a seguire tg e trasmissioni più corrette nell’informazione