“Salvini si sta mangiando il M5S”. E parte la raccolta di firme dei grillini contro Di Maio
Luigi Di Maio continua ad accusare i media: «Ci ignorano o ci attaccano, vuol dire che siamo sulla strada giusta, il leit motiv è accusarci di essere un governo fascista oppure comunista ma io da un anno avevo sollevato il tema delle Ong…». Il problema, però, è che su quel tema, così come su tutti gli altri, dalle tasse a Equitalia, dai campi Rom alle battaglie in Europa, l’unico che parla, emerge, incassa consensi e vola nei sondaggi è il leghista Matteo Salvini. Ecco perché i parlamentari grillini sono in rivolta contro il loro vicepremier, accusato di non tenere a bada quel Salvini che “gioca a fare il premier”.
Da qui la prima mossa, di guerra, contro Di Maio: la richiesta di maggiore collegialità, una raccolta di firme per cambiare gli statuti dei gruppi parlamentari e “togliere così potere politico a Di Maio”. L’indiscrezione è contenuta in un articolo di un giornale notoriamente molto ben informata sulle cose grilline, il Fatto Quotidiano, che ricostruisce il travaglio delle pattuglie parlamentari grilline alle Camere.
La raccolta firme – secondo il quotidiano diretto da Marco Travaglio – punterebbe a modificare gli statuti dei gruppi parlamentari, restituendo alle assemblee di senatori e deputati il potere di nominare i propri organi. Attualmente il nome del presidente del gruppo è “proposta” dal capo politico e quindi ratificata a maggioranza assoluta dai membri. Ma il capo, cioè Di Maio, conserva il potere di revocare il presidente e può proporgli i nomi che andranno a costituire il direttivo. Uno strapotere, quello di Di Maio, che andrebbe arginato per poter modificare anche la linea “nazionale” di subalternità alla Lega. Siamo già alla conta…