Rampelli: «Sul presidenzialismo FdI va avanti. Il governo fa chiacchiere»
Ignazio La Russa al Senato, Fabio Rampelli alla Camera. FdI rilancia anche in Parlamento la sua battaglia per il presidenzialismo, già avviata fra gli italiani con la raccolta di firme ai gazebo del 2 e 3 giugno. Il sostegno all’elezione diretta del presidente della Repubblica è stato il tema sottolineato dal capogruppo a Montecitorio nel corso del dibattito sulla fiducia al governo Conte. «La nostra aspirazione è recuperare un coefficiente di democrazia che voi vi accontentate di scrivere nel titolo del dicastero per i Rapporti con il Parlamento», ha detto Rampelli, rivolgendosi ai banchi del governo.
«Noi, invece, la vogliamo trasferire nelle istituzioni, attraverso l’elezione diretta del capo dello Stato da parte dei cittadini, affinché l’Italia possa diventare una nazione normale. Non vogliamo assistere più al triste spettacolo di un presidente della Repubblica che, in 88 giorni di crisi, non è stato capace di dare l’incarico a chi ha vinto le elezioni». Il presidente votato dai cittadini, ha sottolineato ancora Rampelli, «é il contributo fondamentale che FdI vuole dare per modernizzare il sistema, dare autorevolezza allo Stato, velocizzare ed efficientare le istituzioni. Non è normale – ha concluso il capogruppo di FdI alla Camera – che il centrodestra abbia preso il 38% alle elezioni e che l’Italia si trovi ora con un primo ministro, espressione del M5S, non votato dal popolo e quindi espressione dell’establishment».