Nel Pd riprende la guerra per bande. I renziani non vogliono più Martina

6 Apr 2018 17:24 - di Michele Pezza

Pd senza pace. La linea imposta da Matteo Renzi e adottata dalla direzione nazionale all’indomani della bruciante sconfitta elettorale («governi chi ha vinto, noi stiamo all’opposizione») va sempre più stretta ai nemici interni dell’ex-premier. Ufficialmente, nessuno dice (non ancora, almeno) di intavolare una trattativa con il M5S, ma nelle retrovie sono in molti a mordere il freno e a spingere affinché la partita del governo non si riduca ad un affare a due tra Di Maio da un lato e Salvini dall’altro con il rischio, nient’affatto remoto, che in mancanza di un accordo Mattarella rispedisca tutti davanti agli elettori. Ondeggiante, tra i due fuochi, il reggente Maurizio Martina.

Il 21 aprile assemblea nazionale: Renzi tentato dalla carta Rosato

Al quale i seguaci di Renzi ancora non perdonano la partecipazione ad un incontro di corrente organizzato da Gianni Cuperlo e più d’uno, a cominciare dal capogruppo al Senato Andrea Marcucci per finire ad fidatissimo Michele Anzaldi, non fanno mistero di volerlo sostituire con il più ortodosso Ettore Rosato già nell’assemblea convocata per il prossimo 21 aprile. Se la manovra non è ancora partita, è solo perché è stato lo stesso Renzi a raccomandare prudenza. Ma i boatos circa l’insoddisfazione del “giglio magico” all’indirizzo di Martina sono bastati a riallinearlo alla linea dell’ex-segretario. Si spiega anche così la dura nota con cui ha replicato al capogruppo grillino al Senato, Danilo Toninelli, che dagli studi di Agorà, su RaiTre, gli aveva chiesto «di assumersi una qualche responsabilità», non senza aver sbertucciato il Pd. Netta la chiusura di Martina: «Leggo che il capogruppo al Senato del M5S ritiene il Pd “responsabile del fallimento delle politiche di questi anni”. È chiaro che queste parole dimostrano l’impossibilità di un confronto con noi».

Martina replica attaccando il M5S

Intanto, in vista dell’appuntamento di fine aprile, le correnti si preparano. Si comincia domani con due iniziative contrapposte: il renziano Matteo Richetti incontrerà i suoi all‘Acquario di Roma mentre gli amici di Andrea Orlando e di Cuperlo sono convocati al centro congressi Cavour, sempre nella Capitale. Martina parteciperà a entrambi gli eventi. Renzi resterà a Firenze. Sullo sfondo, l’ipotesi di due candidature per la segreteria, quella di Martina e di Rosato. L’ennesima conta interna.

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 7 Aprile 2018

    Martina non si faccia imbrogliare dai renziani, perche’ se ritorna e’ la fine, quello e’ piu’ viscido di un a biscia piena di vasellina.