Furbetti del cartellino: nel Messinese 16 impiegati comunali indagati per truffa

5 Apr 2018 10:28 - di Redazione

Per i sedici dipendenti (tra cui tre dirigenti) del Comune di Ficarra, in provincia di Messina,  sospesi dal servizio per assenteismo, l’abitudine di non timbrare il cartellino e assentarsi era «cronica, diffusa e generalizzata». I dipendenti si allontanavano dai rispettivi uffici «in assenza di ragioni di servizio ed al solo fine di attendere a incombenze di carattere strettamente personale, provocando così evidenti disservizi all’utenza e recando grave danno all’immagine e alle casse dell’Ente comunale di appartenenza – spiegano gli inquirenti – gli stessi indagati, infatti, evitavano dolosamente la timbratura dei cartellini o della scheda magnetica in modo da non far risultare i periodi di assenza e subire le conseguenti decurtazioni retributive».

Furbetti del cartellino, 16 impiegati comunali indagati in provincia di Messina

Nel complesso, dunque, sono state rilevate gli inquirenti circa 650 assenze arbitrarie per un ammontare complessivo di oltre 12.500 minuti. Tra i 16 destinatari della misura cautelare figurano anche tre dirigenti, rispettivamente delle area tecnica, amministrativa ed economico-finanziaria, che ora devono rispondere per truffa in concorso materiale con gli altri indagati, «in ragione dell’omissione di qualsivoglia forma di controllo nei confronti del personale dipendent». I militari dell’Arma hanno svelato l’esistenza di un vero e proprio sistema fraudolento e patologico ai danni della pubblica amministrazione, sviluppatosi nel tempo in un contesto di anarchia amministrativa senza alcuna forma di controllo e il doveroso rispetto delle regole. Insomma un sistema di malaffare tenuto in piedi dalla complicità tra i singoli indagati ed in particolare tra coloro che avrebbero dovuto esercitare funzioni di controllo e quelli che dovevano essere i controllati. Questi comportamenti “anomali” non sono sfuggiti ai carabinieri della Stazione di Ficarra, che, ben conoscendo le dinamiche della realtà locale, nel corso dei quotidiani servizi perlustrativi, hanno iniziato con discrezione ad annotare e monitorare gli spostamenti dei vari dipendenti comunali indagati.

Commenti

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  • roberto 5 Aprile 2018

    Licenziare immediatamente i “controllori”, poi i “controllati”. E con i soldi risparmiati installiamo i varchi per il controllo accessi. E’ così difficile ?