Con la Raggi è boom di campi rom: a Roma 300 insediamenti abusivi
L’Associazione 21 luglio ha diffuso in Senato il rapporto 2017 sulla presenza di rom e sinti in Italia. Una relazione presentata con il titolo di “Mappa della vergogna”. «In Italia insistono ancora 148 insediamenti formali abitati da circa 16.400 persone. Meno di 10.000 sono invece i rom, tutti cittadini comunitari, segnalati all’interno degli insediamenti informali e micro insediamenti». Un totale di poco meno di trentamila persone che vive nell’illegalità e nel degrado, senza che le autorità locali o nazionali siano riuscite a porre un freno.
Campi rom: la mappa della vergogna
Ma è il rapporto su Roma che è davvero scioccante. La Capitale continua ad essere la città con il maggior numero di persone rom in emergenza abitativa, il 27% del totale nazionale. Diciassette insediamenti formali e circa 300 informali, anche questo un record italiano e forse mondiale: è questa la “mappa della vergogna” di una città che accusa gravi ritardi nel promuovere strategie inclusive efficaci. Ma in questo la Capitale è in compagnia di altre importanti metropoli, da Torino a Napoli passando per Giugliano – città campana dove insiste uno dei più grandi insediamenti informali abitato da una comunità rom da anni spostata senza soluzione da un punto all’altro del territorio – e Foggia, dove a Borgo Mezzanone 800 rom bulgari hanno vissuto nel 2017 in condizione di drammatica precarietà abitativa e sfruttamento lavorativo.
Quasi trentamila rom sparsi per la penisola
Nello specifico, il dossier stima in Italia 148 baraccopoli formali: 84 al Nord, 51 al Centro e 13 al Sud, per un totale di 16.400 abitanti. Sono 87 i comuni che li ospitano e 16 le regioni coinvolte. Il 43% dei residenti ha cittadinanza italiana. Nelle baraccopoli informali, invece, vivono circa 9.600 persone, per la maggior parte di origine rumena (86%). Il 24% del totale risulta presente in 4 mega insediamenti: Borgo Mezzanone (Foggia), Scampia (Napoli), Camping River (Roma) e Germagnano esterno (Torino). Due di essi (Scampia e Camping River) sono state declassate lo scorso anno, producendo una flessione nel numero degli insediamenti formali che è solo apparente. Da qui il boom di quelli informali. Si esce dalla porta per rientrare dalla finestra. Con un esercito di uomini, donne e bambini senza tetto né legge.
Dove sono al potere assumono gli stessi atteggiamenti devastanti come i centri sociali e le cavallette nelle praterie africane. Anche nella città dei quattro mori dal loro arrivo hanno favorito la crescita delle occupazioni abusive. Sponsorizzazione della organizzazione Asia che tutela e organizza l’appropriazione di gioielli come lo palazzo del picchetto in pieno centro ‘buono’, una villa prestigiosa sul mare delle suore Paoline con il placet del vescovo. Il grandissimo ex deposito della soceta’ trasporti livornesi. La Caserma la Marmora, la torre della Cigna, lo storico palazzo del Refugio, oltre venti i centri di occupazioni fra proprietà pubbliche e storici palazzi privati, dove fra affreschi e tappeti di seta che si volatilizzano, vengono alloggiati e vezzeggiati con un sindaco che all’occorrenza segue i ricoveri in ospedale agli infortunati occupanti che ”sfortunati loro”, devono occupare palazzi e proprietà di immenso valore a volte appena restaurati come il famoso e storico scoglio della regina in coabitazione forzata con il centro ricerche di biologia marina dell’università S. Anna di Pisa. Sono portatori di degrado, ricatti, protettori di accoltellatori e tagliagole nella città dal più alto costo pro-capite della raccolta rsu attuata con metodi mafiosi, che pagano il più alto prezzo imposto, trasferendo al singolo cittadino tutti i costi della raccolta con i bidoni direttamente nelle loro case. Attila fece meno danni.
Gli zingari accumulano immondizie per mesi, poi incendiano tutto e producono fumi inquinanti e rendono l’aria irrespirabile: succede ogni giorno a Napoli! Pochi mesi fa c’era chi voleva accasermarli presso il principale parco della città!