Catalogna, sette separatisti arrestati per “terrorismo e ribellione”

11 Apr 2018 16:51 - di Redazione

Almeno sette persone sono state arrestate ieri in Catalogna in relazione alle dimostrazioni dei sostenitori indipendentisti degli ultimi mesi, tra cui una donna indagata per crimini di terrorismo e ribellione. Obiettivo dell’operazione sono gli autoproclamati Comitati per la Difesa della Repubblica (Cdr), gruppi che hanno recentemente bloccato le strade della Catalogna per chiedere la proclamazione di una Repubblica catalana. “Finora c’è l’arresto di una donna, ma l’operazione è ancora in corso e le accuse sono ribellione e terrorismo”, ha confermato il ministro dell’Interno spagnolo Juan Ignacio Zoido al canale televisivo Telecinco. La Guardia Civil spagnola ha arrestato anche un membro del Cdr che si ritiene essere la mente di questi gruppi, in risposta a un ordine dell’Audiencia Nacional di Spagna, l’alto tribunale spagnolo con sede a Madrid competente per alcuni reati gravi tra cui terrorismo e ribellione. Secondo i media spagnoli, il detenuto è collegato a un audio che circolava sui social network, in cui si chiede la mobilitazione e si spiegano i piani d’azione dei Cdr. Inoltre, la polizia regionale catalana Mossos d’Esquadra ha arrestato sei persone per le dimostrazioni del 30 gennaio alle porte del Parlamento della Catalogna, in seguito al divieto di investire come capo del governo catalano l’indipendentista Carles Puigdemont perché latitante in Belgio. Immediate le reazioni in Catalogna e anche a Madrid, soprattutto a causa del fatto che uno dei detenuti è accusato di terrorismo. I partiti indipendentisti hanno accusato la giustizia spagnola di voler “infondere la paura” affinché la gente non esca per le strade a protestare. “Perseguire il legittimo esercizio dei diritti fondamentali come un crimine di terrorismo è tipico di uno Stato autoritario”, ha affermato su Twitter il presidente del “Parlament” catalano, Roger Torrent. Secondo il Partito Socialista, il più importante dell’opposizione in Spagna, non ci sono motivi per applicare la “legislazione antiterrorista” in questo caso, mentre il partito politico spagnolo di sinistra Podemos ha chiesto che il diritto penale sia applicato in modo “proporzionale”. Il Partito Popolare, PP, di Mariano Rajoy, al contrario, ha apprezzato che le forze di sicurezza abbiano agito “senza tanti complimenti” contro i Cdr, così come il fatto che la Giustizia “faccia il suo lavoro”.

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