Stupro di Milano, il cerchio si chiude: incastrato un 25enne colombiano

15 Mar 2018 10:55 - di Paolo Sturaro

Si fa luce sullo stupro di Milano. È stato fermato l’uomo che lunedì scorso si ritiene che abbia picchiato selvaggiamente un 22enne e violentato una 19enne in via Chopin, alla periferia della città. Si tratta di un cittadino colombiano di 25 anni. L’aggressione era avvenuta poco prima della mezzanotte nella periferia Sud. Dopo la violenza lo stupratore era fuggito a bordo dell’auto della coppia, ritrovata mercoledì. Da giorni i carabinieri visionavano le telecamere di sicurezza della zona che hanno permesso di stringere il cerchio su di lui.

Stupro di Milano, il racconto
dei due giovani fidanzati

Tutto è partito dal racconto di due giovani, che sono considerati persone perbene e che quindi non avrebbero avuto alcun motivo d’inventarsi la storia. La ragazza è stata portata subito alla clinica “Mangiagalli” e soccorsa dal personale specialistico dell’Svsd (Soccorso violenza sessuale e domestica). Aveva appena avuto rapporti sessuali con il fidanzato. Le tracce della violenza, in questi casi, sono molto più difficili, se non impossibili, da riconoscere. Lo stupro di Milano ha lasciato sconcerto e rabbia nell’opinione pubblica. Secondo quanto dichiarato dalla coppia, l’aggressore era un giovane uomo di origine sudamericana, armato di pistola e coltello. Ha bussato ai vetri appannati dell’auto sbattendoci contro l’arma. Gli studenti sono stati fatti scendere dalla Punto seminudi, quindi il malvivente si è fatto consegnare portafogli e telefonini. Lo straniero ha preteso di prelevare denaro con il bancomat delle sue vittime, facendosi rivelare i codici. Ma loro hanno detto di no. E il sudamericano ha picchiato a sangue il giovane. Subito dopo, davanti ai suoi occhi, ha abusato della ragazza. Alla fine l’uomo ha minacciato nuovamente la coppia per poi fuggire. I ragazzi sono corsi verso le abitazioni e hanno lanciato l’allarme.

Commenti

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  • gio 15 Marzo 2018

    Toh, che combinazione… è stato un immigrato. Però, prima di spaccargli le ossa e rispedirlo al suo paese, lo manderei un’oretta a casa della presidenta… perché non è accettabile che chi ci ha riempito di delinquenti non ne subisca mai le conseguenze come la gente normale !!!!!!

  • 15 Marzo 2018

    Condannato e subito a casa, in Colombia !