La carica dei “subentrati” del Senato: i ventitre nomi che devono ringraziare i “big”
In avvio di seduta, a Palazzo Madama, sono stati proclamati i senatori subentranti, ossia quelli che eletti sia nel maggioritario che nel plurinominale, hanno comunicato agli uffici la loro opzione, che ha determinato il subentro di un altro senatore. La Giunta provvisoria per la verifica dei poteri ha proclamato il subentro di 23 senatori.
Campania per la lista Pd, Valeria Valente subentra a Matteo Renzi. Emilia Romagna, nella lista Fi, Enrico Aimi subentra a Paolo Romani; per la lista Pd, Paola Boldrini sostituisce Valeria Fedeli. In Friuli Venezia Giulia, nella lista Pd, Tatiana Rojk sostituisce Tommaso Cerno. Nel Lazio, lista Lega, Anna Bonfrisco entra al posto di Matteo Salvini, William De Vecchis sostituisce Alberto Bagnai, Gianfranco Rufa sostituisce Giulia Bongiorno; lista Leu, Loredana De Petris subentra a Pietro Grasso; lista Fi, Francesco Maria Giro subentra a Anna Maria Bernini.
In Liguria per la lista della Lega, Francesco Bruzzone sostituisce Matteo Salvini. In Lombardia, lista Lega, subentra Luigi Angussori al posto di Cristian Solinas, Simone Pillon sostituisce Matteo Salvini, Massimiliano Romeo entra al posto di Giulia Bongiorno; per la lista Pd, Alan Ferrari in sostituzione di Valeria Fedeli. In Piemonte (lista Fdi) Giovan Battista Fazzolari subentra al seggio di Daniela Santanché; per la Lega, Giorgio Maria Bergesio sostituisce Simona Bergreffi, Cesare Pianasso sostituisce Giulia Bongiorno.
In Puglia (lista Fi), Anna Carmela Minuto sostituisce Licia Ronzulli. In Toscana (lista Lega) Tiziana Nisini subentra alla senatrice Erika Stefani, Manuel Vescovi al posto di Alberto Bagnai; Lista Pd, Caterina Biti subentra a Roberta Pinotti. In Umbria (lista Pd), Leonardo Grimani subentra Renzi. In Veneto (lista Fdi), Adolfo Urso (nella foto) sostituisce Daniela Santanchè.
Dopo le elezioni dei Presidenti di Camera e Senato, succede anche questo in un tranquillo paesino della Marsica –
Trasacco: raid di immigrati in un bar, violenza e feriti a colpi di bottigliate
Notte da far west, sfiorata la rivolta popolare. I due ubriachi e sotto l’effetto di stupefacenti scatenano la maxi rissa. L’arrivo dei carabinieri riporta la calma dopo due ore. Scattano gli arresti
25 marzo 2018 –
TRASACCO. Nella notte si è rischiata la rivolta popolare a Trasacco: due immigrati armati di coltelli e spranghe hanno fatto irruzione in un bar e aggredito alcuni giovani del posto. Entrambi ubriachi e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, hanno minacciato anche la barista. Un giovane è stato ferito a una spalla con una bottiglia rotta ed è stato medicato in ospedale con diversi punti di sutura. Il locale è stato danneggiato. Ci sono stati momenti di forte tensione e solo il pronto intervento di una pattuglia di carabinieri di San Benedetto dei Marsi ha evitato il peggio. Ci sono volute un paio di ore per riportare la calma.
Su disposizione del pm Maurizio Maria Cerrato i due immigrati sono stati portati nel carcere di Avezzano. Si tratta di Omar Zitouni, 37 anni, e di Youssef Sabri, 24enne, in Italia con permessi di soggiorno provvisori. Uno dei due era sottoposto anche alla sorveglianza speciale. Sono accusati di minacce nei confronti di cinque giovani e del ferimento di un sesto, oltre al danneggiamento del bar.
La carica dei subentrati non approvo questa legge elettorale è ingannevole e va cambiata, bene nuovi eletti ma i vecchi non mollano mai non sono solo io a pensarla così ma molti cittadini sono dello stesso avviso
E’ assurdo essere cacciati dalla porta dai cittadini con il maggioritario e rientrare dalla finestra con il proporzionale. Questo può essere definito, a mio modesto parere, abuso di potere autocratico. E ci ritroviamo la Boldrini in Parlamento: peggio di così……….
Questa legge elettorale va cambiata un candidato non può esserlo in più collegi è una presa in giro per i cittadini ,cambiate,cambiate registro o starete bene essere mandati tutti a casa
Vorrei precisare che mi ero limitato a protestare per il ricorso finalizzato ad ottenere a 45 anni il vitalizio per i deputati di an. Cioè Bocchino Menia e Landolfi
È lesa maestà?
Così, no.
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Diciamo che è si è forzato troppo la mano nei giudizi verso alcuni organi dirigenti.
Prevedevo la cancellazione del mio commento. Ma la gente le cose le conosce, non basta censurare per nascondere. Spero solo che siate rossi di vergogna. Come vi siete ridotti, poveracci!