I flussi elettorali: il M5S sfonda tra giovani e disoccupati, il Pd votato dai pensionati
Prima analisi dei flussi elettorali da parte di Tecnè ripresa da Termometro politico. Emerge in primo piano un profondo rimescolamento. Gli elettorati tradizionali si sono sfaldati: solo la metà degli elettori del vecchio Pdl ha votato Forza Italia. Il 21% di quei voti è andato alla Lega e il 12 % al M5S. A sorpresa anche l’11% degli elettori Cinquestelle si è spostato su Salvini. Il Pd ha conservato il 62% dei propri voti, perdendo verso Liberi e Uguali solo un 6% di elettori.
Da un punto di vista demografico il M5S sfonda nella fascia di elettori che va dai 18 ai 30anni, grazie alla promessa del reddito di cittadinanza, mentre raccoglie pochi consensi (il 19%) tra gli over 64. Il Pd raccoglie in questa fascia di età il 27% mentre dai giovani arriva solo il 15% dei consensi. Anche la Lega non cattura il consenso dei giovani. I voti arrivano per il 19% dalla fascia d’età compresa tra i 45 e i 64 anni. A Forza Italia vanno i consensi degli elettori della terza età per il 18%.
Infine lavoro e povertà sono le priorità degli elettori del M5S mentre sicurezza e tasse sono al primo posto tra le preoccupazioni degli elettori di centrodestra.
Il M5S ha raccolto voti proprio tra chi desidera un lavoro: il 50% dei disoccupati ha votato per il partito fondato da Grillo, lo stesso hanno fatto gli studenti (49%) e i precari (39%). Forza Italia ha convinto poco gli studenti (7%) e invece ha fatto il pieno di voti tra le casalinghe (22%). I pensionati in maggioranza (27%) hanno dato la loro preferenza al Pd.