Gli italiani alle urne. Come si vota e come funziona il sistema elettorale
Arriva il fatidico 4 marzo, la parola passa agli elettori dopo settimane di una campagna elettorale che ha avuto momenti di forte tensione. Il centrodestra si presenta compatto, l’alleanza tra Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Noi con l’Italia porta avanti un programma in dieci punti per dare una svolta su temi cruciali come la sicurezza, le tasse e la famiglia. La sinistra si presenta divisa, i Cinquestelle si affidano solo ai vaffa. Le urne saranno aperte dalle 7 alle 23 per oltre 46 milioni e mezzo di italiani. Per chiarire gli ultimi dubbi, ecco un breve vademecum.
Corpo elettorale – Gli elettori sono per la Camera oltre 46 milioni e mezzo e per il Senato quasi 43 milioni. Ci sono poi gli elettori residenti all’estero (oltre 4 milioni per la Camera e quasi 3,8 milioni per il Senato) il cui voto per essere valido deve essere pervenuto al Consolato entro le ore 16 di giovedì 1 marzo.
Lo scrutinio – Lo scrutinio avrà inizio al termine delle operazioni di voto, cominciando dallo spoglio delle schede per l’elezione del Senato. Successivamente, dalle ore 14 di lunedì 5 marzo si svolgeranno gli scrutini per le elezioni regionali.
L’affluenza – Dal ministero dell’Interno comunicheranno i dati ufficiali di chi si è recato alle urne per la Camera alle ore 12, alle 19 e alle 23 e per il Senato solo alle 23 orario di chiusura dei seggi elettorali.
Tessera elettorale – Chi avesse smarrito la propria tessera elettorale potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali per tutta la durata delle operazioni di voto.
Come funziona il sistema elettorale – La nuova legge prevede un sistema elettorale misto sia alla Camera sia al Senato: un terzo dei seggi è assegnato con il sistema maggioritario e due terzi con il sistema proporzionale. Con il sistema maggioritario in ciascun collegio viene eletto un solo candidato: quello che ottiene più voti. Con il sistema proporzionale a ciascuna lista o coalizione di liste sono assegnati i seggi in proporzione ai voti ottenuti, calcolati a livello nazionale e poi redistribuiti nelle singole circoscrizioni territoriali. Ogni candidato che concorre con sistema maggioritario è identificato sulla scheda elettorale perché il suo nome è scritto dentro un rettangolo che non presenta simboli ed è collocato in alto rispetto alla lista o alle liste collegate. Ogni lista o coalizione di liste è collegata a un solo candidato.
I seggi – Con il sistema maggioritario sono assegnati 232 seggi alla Camera e 116 seggi al Senato. L’assegnazione dei restanti seggi del territorio nazionale (386 alla Camera e 193 al Senato) avviene con il metodo proporzionale in collegi plurinominali.
Le schede – Per l’elezione della Camera (per i cittadini che hanno compiuto 18 anni) la scheda è rosa. Per l’elezione del Senato (per gli elettori che hanno compiuto 25 anni) la scheda è gialla. Quest’anno, per la prima volta all’interno della scheda è inserito un tagliando antifrode. Ciascuna scheda – in un rettangolo – ha il nome e il cognome del candidato nel collegio uninominale. Nel rettangolo o nei rettangoli sottostanti, sono riportati il simbolo della lista o delle liste, collegate al candidato uninominale, con a fianco i nomi e i cognomi dei candidati (da un minimo di 2 a un massimo di 4) nel collegio plurinominale, secondo il rispettivo ordine di presentazione.
Come si vota – L’elettore potrà votare apponendo un segno sulla lista prescelta e il voto si estenderà anche al candidato uninominale collegato; oppure potrà apporre un segno su un candidato uninominale e il voto si estenderà alla lista o alle liste collegate in misura proporzionale ai voti ottenuti nel collegio da ogni singola lista. Il voto è valido anche se si appone il segno sia sul candidato uninominale sia sulla lista o su una delle liste collegate.
Niente voto disgiunto – Non è possibile il voto disgiunto alle politiche, cioè votare un candidato uninominale e una lista collegata a un altro candidato uninominale. È vietato anche scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati e qualsiasi altra indicazione.
Pino1°, una volta staccato il tagliando la scheda diventa anonima.
Me lo auguro, caro Silvano. Ma, avendo fatto molte volte il seggio con ruoli diversi ed avendo visto molte cose diverse, tanto è vero che sono stati costretti al bollo ciquita…. (medita ‘su collegialmente concorde e monocolore’ ) posso dirti che solo la presenza dei rappresentanti di lista e molto, molto svegli ed esperti può rappresentare la barriera giusta ad alcune cose ! Ciao la saluto e le auguro di restare così fiducioso, sempre !
Porre la X soltanto sul simbolo del proprio partito. Personalmente, aborrisco il numero di identificazione della scheda di voto. – Ma chiedo a me stessa: – posso non andare a votare?- Oltre ad essere un mio diritto, ciò, rappresenta un mio preciso dovere. E così, andrò a votare, provando, tuttavia, un profondo disgusto per chi ha proposto simile idea, comunicandola oltretutto, solo all’ultimo momento a noi elettori. – Viva sempre l’Italia! –
Unico modo per essere certi di non sbagliare: apporre X sul simbolo del partito prescelto.
non solo una legge elettorale “becera”, inoltre fatta apposta per creare schede nulle cioe’ sbagliate, ma pure una tipologia di voto da “grande fratello”, se si vuole si puo’ conoscere il voto del cittadino. Ma dico, e’ mai possibile che si arrivi a tanto?ancora di piu’ ha ragione G.Pansa che cio’ che piu’ teme e’ la “democrazia”.
Noi oggi voteremo con il Rosatellum, una legge di merda che è falsa e imbrogliona proprio come chi l’ha proposta e approvata!!!
UNA LEGGE di MER….Fatta da un gruppo di gente con mente talmente CONTORTA…., con l’unico scopo di imbrogliare gli elettori, far fuori il M5S e mantenere il POTERE !! NON LA VINCERETE !
VERGOGNOSO !!
Solo in Italia i “CAPACI” riescono a produrre leggi INCOSTITUZIONALI a TUTTO SPIANO !!
PER EVITARE PASTICCI FARE LA X SOLO SUL SIMBOLO DELARTITO SCELTO . UNA SOLA X.
Concordo con Pino1, personalmente marimbarsa, nell’eventualità possono anche invitarmi ad una trasmissione e gli spiego perché da sempre voto la FIAMMA.
Una volta si diceva che la scelta di voto fosse segreta ! Domani voteremo mettendo in mano agli scrutinatori e presidente di seggio la carta di identità,un numero di identificazione della scheda e la scheda di voto. Solo apparentemente la segretezza del voto è garantita, nella realtà un seggio ‘monocolore o collegialmente concorde’ può gestire la lettura al converso, basta riportare il numero accanto al votante! Mi pare un’ipotesi terrificante, ogni cittadino sarà esposto ad essere identificato nel voto. QUESTO è un’attentato al fondamento della legge sulle votazioni, specialmente nei paesi con seggi contenuti ! Follia pura !