Arrestato in Germania il boss della ‘ndrangheta Emanuele Cosentino
I Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto della polizia tedesca, hanno arrestato a Saarbrücken, in Germania, Emanuele Cosentino, 32 anni, di Palmi, latitante dal 2013, ritenuto elemento di spicco della cosca di ‘ndrangheta Gallico, operante prevalentemente nell’area tirrenica reggina e con ramificazioni in ambito nazionale e internazionale. Le attività d’indagine, condotte sotto la costante direzione della Dda di Reggio Calabra, hanno consentito di arrivare all’arresto dopo 10 mesi di approfondimenti investigativi, prima concentrati su alcuni elementi della cosca d’appartenenza, poi sulla cerchia familiare, per raccogliere elementi utili a ricostruire e monitorare il circuito che nel tempo gli ha assicurato la latitanza. Cosentino è stato sorpreso per strada, nel centro della città, alla guida di un’auto con targa tedesca. Era insieme alla moglie Laura Nasso, che lo aveva recentemente raggiunto da Palmi, dove viveva con i loro cinque figli, uno dei quali nato durante la latitanza del padre. Non erano armati e non hanno opposto resistenza all’arresto. Entrambi avevano documenti d’identità con false generalità. L’esito positivo dell’operazione è stato favorito dalla cooperazione avviata con la polizia tedesca del Saarlander, sotto l’egida del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia (Scip), cooperazione che ha consentito di capitalizzare le acquisizioni investigative dei Carabinieri di Reggio Calabria.
Cosentino, destinatario di un mandato d’arresto europeo emesso dalla Corte d’appello reggina nel giugno del 2017, si era reso irreperibile dall’ottobre 2013, quando si era sottratto a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal locale ufficio Gip su richiesta di questa Procura distrettuale, per i reati di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, medesimi reati per cui era ricercato in campo internazionale. Nel tempo, gli sviluppi processuali hanno condotto a una condanna, confermata in Appello, a oltre 7 anni di reclusione. L’uomo era stato recentemente inserito nell’elenco dei “Latitanti pericolosi”: come hanno documentato le indagini a suo carico, fin dal 2004 ha assicurato un costante contributo alla cosca di appartenenza, da tempo egemone nel territorio di Palmi. Dal 2011, dopo i provvedimenti cautelari che avevano raggiunto il reggente del sodalizio, Domenico Nasso , Cosentino si era sostituito a lui nella gestione delle attività estorsive, ricevendo le disposizioni che gli venivano comunicate tramite i familiari dal carcere. Dopo l’inizio della latitanza, i Carabinieri hanno registrato l’attivismo di Cosentino fuori dal territorio italiano. L’arresto in Germania ribadisce la dimensione transnazionale della ‘ndrangheta che, come emerso in numerose attività investigative della Dda reggina, si conferma in grado di alimentare e sostenere una rete di stabili relazioni e cointeressenze, funzionale a garantire tanto il reinvestimento dei proventi illeciti, quanto l’appoggio alla latitanza dei suoi affiliati più importanti.