Giorno del Ricordo, a Orvieto l’infamia del revisionismo. Con la benedizione Pd

8 Feb 2018 18:53 - di Valeria Gelsi

Una mostra revisionista, organizzata con il patrocinio del Comune, in occasione del Giorno del Ricordo. Succede a Orvieto, dove Cobas, associazione “Centro di documentazione popolare” di Orvieto e realtà antifasciste hanno organizzato la rassegna fotografica “Testa per dente – Crimini fascisti in Jugoslavia dal 1941 al 1945”. Con la benedizione della giunta guidata dal Pd Giuseppe Germani.

In mostra il revisionismo antifascista

Quale sia l’intento della mostra, allestita dal 28 gennaio al 9 febbraio, è chiaro fin dal titolo, ma a ribadirlo c’è anche una nota degli organizzatori, pubblicata, tra l’altro anche dal sito del Comune: «Le verità sulle tragiche vicende legate alle avventure imperialiste del fascismo italiano, in particolare quelle verso la sponda orientale dell’Adriatico, pur essendo note da tempo fra gli studiosi più attenti, sembrano essere continuamente rimosse (per non dire censurate) da parte degli organi più o meno ufficiali di informazione e divulgazione nella nostra Repubblica democratica». Dunque, benché siano passati oltre 70 anni da quei tragici fatti e quasi 15 da quando è stata istituita la ricorrenza del Giorno del Ricordo, c’è ancora chi non si arrende all’idea che gli italiani infoibati sul confine orientale possano essere ricordati per quello che sono stati: vittime di una pulizia etnica ingiustificabile, perpetrata dai partigiani titini con il solo scopo di cancellare l’italianità di quelle terre.

Le critiche al Comune per il Giorno del Ricordo

Non si tratta di una novità. Ogni anno, in occasione del 10 febbraio, c’è qualche campione di antifascismo che ripropone le stesse tesi degli antifascisti orvietani. Resta però la gravità dell’appoggio istituzionale concesso a operazioni del genere. Non a caso a colpire e indignare è soprattutto il benestare del Comune, subissato di critiche. Una scelta che a molti è apparsa inemendabile e che non è stata “perdonata” neanche quando poi l’amministrazione, sulla propria pagina Facebook, ha pubblicato la locandina di un altro evento legato al Giorno del Ricordo, il convegno “La generazione del Ricordo – Le ragioni dell’esodo: foibe e pulizia etnica”, organizzata stavolta insieme alle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati. «Fate pace col cervello! Il 17???? Non era più logico farla il 10, piuttosto che patrocinare un evento che ci riporta malamente alle cronache nazionali? Io sono basita», è stato il commenti postato da una cittadina orvietana, mentre un’altra si è scusata «con tanta vergogna a nome mio e di tantissimi orvietani» con un cittadino romano indignato per il fatto che «il 10 febbraio ci sono i negazionisti dentro la sala consiliare».

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