Altissima tensione tra Ankara e Washington per la questione curda
Le relazioni diplomatiche tra Usa e Turchia stanno attraversando una fase “molto critica”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, nel suo intervento alla conferenza ministeriale Turchia-Africa in corso a Istanbul. “O aggiusteremo le relazioni (tra Turchia e Usa, ndr) oppure le romperemo completamente”, ha spiegato Cavusoglu, citato dal sito del quotidiano Daily Sabah. In merito al sostegno fornito da Washington ai gruppi curdi in Siria che Ankara considera organizzazioni terroristiche, come il Partito dell’Unione Democratica (Pyd) e il suo braccio armato, le Unità di protezione popolare (Ypg), Cavusoglu ha sottolineato che il governo turco non si accontenta più di “promesse”. “Non vogliamo promesse dagli Usa (riguardo le Ypg, ndr), ma passi concreti. Per consentirci di discutere diverse questioni con gli Stati Uniti, è necessario ripristinare la fiducia perduta. E la causa della fiducia perduta sono gli Stati Uniti”, ha aggiunto il capo della diplomazia turca. Secondo il quotidiano Hurriyet, giovedì in Turchia è atteso il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson. Ma in Turchia prosegue la repressione anti-curda: Pervin Buldan, eletta ieri co-leader del partito turco filo-curdo Hdp, è sotto inchiesta per presunta propaganda terroristica e per la violazione delle leggi sulla sedizione in Turchia. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Anadolu, precisando che le indagini nascono dal discorso pronunciato ieri dalla Buldan al congresso dell’Hdp. Oltre alla Buldan, è sotto inchiesta anche il deputato Sirri Sureyya Onder. La Buldan è stata eletta al posto di Selahattin Demirtas, che si trova dietro le sbarre dal novembre 2016 in attesa di essere processato per i suoi presunti legami con il Pkk, organizzazione curda comunista al bando per terrorismo in Turchia. Diversi altri deputati dell’Hdp, il secondo più importante partito di opposizione nel Paese, sono in carcere con le stesse accuse.