Scuola, diploma in 4 anni anziché in 5: l’elenco degli istituti in cui è possibile

29 Dic 2017 10:38 - di Fortunata Cerri

Una sperimentazione che potrebbe rivoluzionare la scuola italiana: terminare il ciclo di studi superiore in 4 anziché in 5 anni. Sono 100 gli istituti secondari, l’elenco è disponibile sul sito del ministero dell’Istruzione (www.miur.gov.it), ammessi alla sperimentazione dei percorsi quadriennali, secondo quanto previsto dall’Avviso pubblico emanato lo scorso 18 ottobre dal Miur e aperto a indirizzi liceali e tecnici.

Diploma in quattro anni: la distribuzione

Le 100 scuole (ECCO L’ELENCO) ammesse sono così distribuite: 44 al Nord, 23 al Centro, 33 al Sud. Si tratta di 75 indirizzi liceali e 25 indirizzi tecnici. Sono 73 le scuole statali, 27 quelle paritarie. Ogni scuola potrà attivare una sola classe sperimentale. I percorsi partiranno con l’anno scolastico 2018/2019. Le iscrizioni saranno possibili a partire dal prossimo 16 gennaio, la stessa data prevista per le iscrizioni ai percorsi ordinari. In Italia già 12 istituti stanno sperimentando il diploma in 4 anni sulla base di singole richieste presentate negli anni scorsi al ministero. Con il bando emanato a ottobre si è deciso di superare questa logica, aprendo a una sperimentazione con criteri comuni di selezione, che hanno messo al centro la qualità dei percorsi e l’innovazione didattica, e con obiettivi nazionali di valutazione che, alla fine del percorso sperimentale, consentiranno di fare scelte basate su dati e informazioni approfonditi.

Gli obiettivi

Nessuno “sconto” sugli obiettivi formativi: le scuole partecipanti assicureranno, come previsto dall’Avviso pubblico di ottobre, il raggiungimento delle competenze e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il quinto anno di corso, nel rispetto delle Indicazioni Nazionali e delle Linee guida. «I percorsi quadriennali non nascono oggi, sono il frutto di un dibattito che va avanti da tempo – sottolinea il ministro Valeria Fedeli – Con il bando emanato a ottobre abbiamo deciso di imprimere una svolta. Di consentire una sperimentazione su grandi numeri, con una maggiore diffusione territoriale, nell’ottica di dare pari opportunità alle ragazze e ai ragazzi di tutto il Paese, e una maggiore varietà di indirizzi di studio coinvolti. Tutto questo per fare in modo che, alla fine del quadriennio, si abbiano esperienze misurabili e valutabili davvero, secondo parametri condivisi e lavorando attraverso comitati scientifici nazionali e territoriali. Si avranno dossier approfonditi su cui poi tutti gli attori coinvolti potranno aprire il dibattito sul destino dei percorsi quadriennali».

Duecento le richieste

A seguito del bando emanato a ottobre, al Miur sono pervenute poco meno di 200 richieste di sperimentazione: 87 dal Nord, 45 dal Centro, 65 dal Sud. In particolare, 128 richieste sono arrivate da scuole statali, 69 da scuole paritarie; 147 da indirizzi liceali, 50 da indirizzi tecnici. Cento sono le richieste di sperimentazione ammesse da subito, come da bando. Per altre 92 il ministero chiederà al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione il parere su un decreto di ampliamento del numero delle sperimentazioni, in considerazione della forte rispondenza di questi 92 progetti ai criteri e ai requisiti previsti dall’Avviso di ottobre, dell’alta qualità della progettazione e anche per consentire una ancor maggiore diffusione territoriale e varietà di indirizzi coinvolti. La richiesta di allargare la platea delle scuole partecipanti è pervenuta al ministero, in via formale, anche da parte di alcune Regioni. Il via libera alle ulteriori 92 sperimentazioni dovrà avvenire, comunque, nel mese di gennaio, consentendo così la partenza di tutte le sperimentazioni nell’anno scolastico 2018/2019.

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