Cuba, si chiude l’era Castro. Raul si gode l’eredità di 900 milioni, alla faccia dei poveri
22 Dic 2017 10:40 - di Monica Pucci
Inizia un anno nuovo per Cuba, quello della “liberazione” dai Castro, con l’addio dell’ultimo erede di Fidel Castro, il fratello Raul, che va in pensione a godersi un patrimonio di famiglia stimato intorno ai 900 milioni di euro. Nel 2018, dopo 59 anni, l’isola caraibica simbolo del comunismo andrà al voto per eleggere il nuovo presidente, a febbraio. Ma sempre in un clima da regime dittatoriale , visto che a decidere chi sarà il successore di Raul Castri saranno solo i parlamentari comunisti, altre candidature sono proibite – eletti il prossimo 24 di febbraio. «Grande favorito è il 57enne Miguel Díaz-Canel, attuale vice di Raúl ma, soprattutto, un ingegnere che per motivi anagrafici non ha preso parte né alle gesta rivoluzionarie della Sierra Maestra né alle guerre africane degli anni Sessanta», spiega Il Giornale. Una farsa, ovviamente, su cui la comunità internazionale e la grande stampa mondiale evita di puntare l’indice. Così come in pochi parlano dei “ricchi” comunisti cubani che hanno finto, per anni, di servire la causa dei poveri.
“Fidel è ricco, ma solo della felicità di aver servito e di servire ogni minuto gli umili del mondo, ai quali ha dedicato la propria esistenza”, aveva scritto nel 2005 il quotidiano cubano Granma, commentando le prime indiscrezioni dei giornali internazionali, Forbes in particolare, sul tesorone accumulato dal dittatore cubano. Eravamo nel 2005 e il suo patrimonio all0ra ammontava a 550 milioni ma in pochi anni è lievitati ancora, fino a toccare gli attuali 900 milioni.