Tassa rifiuti, tante famiglie hanno pagato il doppio del dovuto. A quando il rimborso?
Negli ultimi cinque anni almeno, diversi Comuni avrebbero sbagliato il calcolo della tassa sui rifiuti (Tari): un errore nel computo della quota variabile del tributo che ha fatto lievitare a dismisura il prelievo, a spese di milioni di famiglie. Anche fino al doppio del dovuto. A svelare la grave irregolarità è il sottosegretario all’Economia Pier Carlo Baretta, nel corso di un question time a Montecitorio. Il Movimento Difesa del Cittadino grida alla truffa ai danni dei contribuenti: l’associazione dei consumatori ha lanciato la campagna ‘SOS Tari’ per chiedere i rimborsi ai Comuni che avrebbero applicato la tassa rifiuti ingiustamente maggiorata. Lesti nel prelevare, non c’è però da giurare sul fatto che i Comuni saranno altrettanto lesti nel rimborsare.
L’errore. I contribuenti-vittime si sono trovati una bolletta in cui, oltre alla quota fissa (legata ai metri quadri della casa), c’è una quota variabile (legata al numero degli abitanti della casa) moltiplicata tante volte quante sono le pertinenze. Ad esempio: chi ha una casa con 125 metri quadrati complessivi, di cui 100 di casa, 15 di garage e 10 di cantina ha pagato la quota variabile non una (come dovrebbe essere) ma tre volte. Il risultato? Bolletta quasi raddoppiata.