Roma violenta, immigrato uccide a botte il fidanzato della sua ex

11 Nov 2017 18:46 - di Redazione

Senza pietà, per consumare la sua vendetta, massacra di botte il nuovo compagno della ex e lo lascia in fin di vita su una panchina. E’ accaduto nella notte tra il 6 e 7 novembre scorso e in relazione all’episodio, che ha causato la morte è stato arrestato E.S.A., un marocchino di 32 anni, con numerosi precedenti, al quale gli agenti della Polizia di Stato
del commissariato di Anzio, diretto da Adele Picariello, hanno contestato le accuse di omicidio, rapina, atti persecutori e lesioni personali gravissime. L’uomo, poi morto in ospedale, era stato trovato su una panchina in località Tor San Lorenzo dai familiari, allertati da alcune telefonate da parte di uno straniero il quale affermava di aver appena ”massacrato di botte” il loro parente, indicando anche il luogo dove lo aveva lasciato. Il motivo di tale aggressione, sarebbe stata la presunta ”storia” tra la vittima e la sua ex compagna, italiana. In realtà lo straniero, come poi accertato dai poliziotti, aveva avuto una relazione con la donna per alcuni mesi, fin quando lei, non sopportando più le continue percosse, aveva deciso di interrompere il rapporto. Da allora, però, la situazione era degenerata, tanto da costringerla a sporgere varie denunce contro l’ex. Situazione precipitata del tutto, quando l’immigrato è venuto a conoscenza della frequentazione con un altro uomo.

Le successive indagini da parte degli investigatori sono proseguite senza sosta, con l’escussione di tutti i testimoni della
vicenda, compresa l’ex fidanzata dell’aggressore. Questa ha raccontato di aver ricevuto numerosi messaggi vocali nelle ore precedenti al fatto, sia da parte dell’ex che di un altro straniero, dai quali è emerso, senza ombra di dubbio, che il delitto era frutto dell’opera di due persone che, in accordo tra loro, avevano premeditato prima ed eseguito poi, l’atto criminale che si è concluso con il ferimento e poi con la morte della vittima, dopo qualche giorno. Il primo ad essere individuato è stato proprio l’ex della donna, E.S.A., marocchino di 32 anni, che è stato sottoposto a fermo di polizia il giorno stesso. La successiva visione delle immagini riprese dalle telecamere dell’ospedale, da dove si vede chiaramente la presenza dei due stranieri responsabili dell’omicidio, l’escussione di alcuni testimoni che avevano notato i due camminare insieme, entrambi con i vestiti sporchi di sangue, hanno permesso agli investigatori di identificare anche il complice. Si tratta di S.S., bosniaco di 37 anni, con numerosi precedenti. Sottoposto a fermo di polizia, dovrà rispondere di concorso in omicidio premeditato, aggravato dai futili motivi e rapina aggravata.

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