Per-Bacco, la Francia ci sorpassa anche nella vendita di vino agli Usa

6 Nov 2017 17:39 - di Redazione

La Francia brinda, l’Italia si lecca le ferite. Dispiace dirlo, ma non siamo più i maggiori esportatori di buon vino negli Stati Uniti: dopo otto anni, infatti, i cugini d’Oltralpe ci hanno sorpassati sottraendoci quello che a tutti gli effetti era un nostro vero e proprio feudo enologico.

Anche nel vino l’Italia paga la sua scarsa competitività

A certificare l’avvenuto sorpasso, l’Osservatorio Paesi terzi di business strategie che assieme a Nomisma-wine monitor ha  elaborato gli ultimi dati sulle importazioni di vino statunitensi aggiornate al terzo trimestre di quest’anno. Dall’analisi è emerso che il vino francese ha totalizzato un valore pari a 1,220 miliardi di euro contro 1,210 miliardi di quello italiano, con un recupero in soli nove mesi di circa 160 milioni di euro. «L’Italia perde il primato più ambito e lo perde male, se pensiamo che oggi la Francia è market leader nei primi tre mercati di importazione al mondo: Usa, Gran Bretagna e Cina» segnala Silvana Ballotta, ceo di Business strategies. «Ma fa ancora più male – prosegue l’esperta di made in Italy – registrare come in un anno di grande crescita della domanda di vino nel mondo, gli Stati Uniti siano diventati la cartina tornasole della nostra ridotta competitività sui mercati globali, frutto di azioni di marketing e promozione deboli e mai sinergiche».

Francia marker leader in Usa, Gran Bretagna e Cina

Sempre secondo l’analisi, l’Italia vede così diminuire le proprie quote di mercato rispetto al pari periodo del 2016 (da 32,7 per cento al 31,1) soprattutto per effetto della stagnazione delle vendite di vini fermi imbottigliati, dove rimane market leader (962 milioni di euro) ma guadagna in valore solo l’1,6 per cento, contro il +21,4 francese e una media import generale sul segmento del 5,9per cento. Sotto media anche gli sparkling italici, che pur incrementando dell’8,7 per cento fanno peggio del mercato (+11,5) e, ancora una volta, dei francesi (+14), assoluto leader in valore della tipologia con 432 milioni di euro. Diverso il discorso sui volumi importati, con l’Italia che doppia la Francia. In lieve calo il prezzo medio generale del prodotto importato, con l’Italia in ribasso specie sugli sparkling.

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