L’Armata Brancaleone di sinistra si è sfasciata e Fassino si è quasi arreso

22 Nov 2017 16:09 - di Antonio Marras

La rottura, nell’Armata Brancaleone di sinistra che Piero Fassino sta cercando di organizzare nel ricordo nostalgico dell’Unione di Prodi (di cui tutti ricordiamo la capacità di coesione…) sembra essere quasi alle porte, anche se nella definizione politichese del Pd “prosegue un confronto programmatico vero su misure, dal lavoro all’ecologia passando per il mondo dei diritti, che potessero diventare un punto di convergenza in vista del voto”. La sensazione, però, è che l’emissario del Pd Piero Fassino stia per gettare la spugna: oggi l’ex sindaco di Torino ha illustrato il pacchetto di provvedimenti su cui mediare alla delegazione di Sinistra Italiana-Possibile-Mdp (composta da Giulio Marcon e Cecilia Guerra), incontro che ha visto la partecipazione anche del vicesegretario dem Maurizio Martina e del leader dell’area laburista del Pd Cesare Damiano.

Per il Pd il tempo è scaduto

Per Si-Possibile-Mdp, però, le proposte del Pd arrivano “fuori tempo massimo”. Guerra ha affermato che sul piano del lavoro i dem non intendono “rimettere in discussione le politiche sbagliate compiute in questi anni” e l’accordo sulle pensioni, così come il decreto fiscale da poco licenziato dal Senato, “sono tutti elementi che segnano una non volontà di convergenza sui temi che noi stiamo proponendo”. Marcon ha chiuso definitivamente la porta, ribadendo che “non ci sono margini per alcuna intesa con chi in questi anni ha fatto politiche sbagliate e che abbiamo contestato duramente. Costruiremo insieme ad Articolo 1, a Possibile e a tante esperienze della società civile una lista per dire che la nostra Italia ha bisogno di politiche diverse da quelle che il Pd ha realizzato in questi anni”.

L’ipotesi della leadership di Grasso

«Il 3 dicembre avremo una grande occasione per mettere in evidenza la partecipazione del popolo della sinistra a questa nuova esperienza e naturalmente Grasso sarà il nostro leader» ha aggiunto Marcon, precisando però poco dopo: «Sul ruolo di Grasso il mio era solo un auspicio. Non voglio tirare per la giacchetta il Presidente del Senato che farà le scelte che riterrà più opportune quando lo deciderà. È evidente che per il prestigio istituzionale e il ruolo che ricopre sarebbe un ottimo leader per la nuova sinistra che stiamo costruendo”. A intervenire a riguardo è stato il portavoce del presidente del Senato. «Grasso – ha sottolineato – in questo momento non ha sciolto alcuna riserva in merito al suo futuro. Notizie o dichiarazioni in un senso o nell’altro vanno lette come auspicio dei singoli e non come interpretazioni del suo pensiero o di sue decisioni», ha spiegato, aggiungendo: «Quando queste saranno prese sarà lui stesso a comunicarle».

I tentativi disperati di Fassino

A margine dell’incontro avvenuto negli uffici di Si-Possibile, Fassino ha parlato di “misure integrative sul Jobs Act”, in particolare “per favorire la trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato” e “misure integrative di maggiore tutela in caso di licenziamento”. Tra le altre proposte dei dem, “il raddoppio delle risorse per il reddito di inclusione”, “l’aumento delle risorse per il fondo sanitario nazionale e, in questo quadro, l’avvio di un superamento del superticket”. Sul tavolo anche “la stabilizzazione e l’allargamento ad una base di lavoratori più ampia dell’anticipo pensionistico a 63 anni”.

Nell’ambito della tutela dell’ambiente il Pd ha elencato una serie di provvedimenti, “a partire dalle misure di decarbonizzazione e dall’approvazione della legge sul consumo di suolo, che vadano nella direzione di caratterizzare un’alleanza di centrosinistra sotto il profilo ambientale ed ecologico”. Infine, ha aggiunto Fassino, “sul terreno dei diritti abbiamo confermato la nostra volontà di arrivare alla adozione della legge sullo ius soli e sul fine vita prima della fine della legislatura”.

E Grasso? Proprio oggi ha precisato, anche in considerazione del clima poco sereno, che lui non ha ancora sciolto la riserva sulla sua leadership a sinistra…

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