Niger, così i berretti verdi Usa sono caduti nell’imboscata mortale dell’Isis
L’unità caduta nell’imboscata dei miliziani affiliati all’Isis lo scorso 4 ottobre in Niger era inferiore, per forze ed armi in dotazione, al commando con cui hanno ingaggiato per almeno 4 ore una furiosa battaglia, in cui sono rimasti uccisi 4 militari Usa e 5 nigerini. Dopo le tante rivelazioni arrivate dalle fonti americane, un militare del Paese africano rivela alla Cnn nuovi dettagli sull’attacco su cui il Pentagono si è mostrato in queste settimane molto reticente.
Secondo il militare, che ha partecipato alla prima squadra di rinforzi arrivata sul luogo dell’attacco, ed ha raccolto le testimonianze dei feriti, una cinquantina di miliziani, dotati di lanciarazzi, mortai e mitragliatrici pesanti, hanno attaccato il convoglio di veicoli, con 12 militari Usa ed 30 nigeriani a bordo, spezzandolo in due. Nonostante la situazione di inferiorità, l’unità sarebbe riuscita ad uccidere una ventina di miliziani: «Ammiro il loro coraggio, erano pronti a combattere fino alla fine», afferma il militare africano.
Alla prima ondata di assalitori, che viaggiavano in otto veicoli, ne è seguita – prosegue il racconto – una seconda di “decine” di rinforzi a bordo di motociclette. Anche fonti militari Usa hanno confermato che i miliziani hanno spezzato in due la colonna del convoglio, cosa che quindi spiega il fatto che il corpo del sergente La David Johnson è stato trovato separato dal resto dell’unità. «Ero sorpreso che gli americani andassero in quella zona con un convoglio così leggero, senza copertura area, senza la protezione di un drone», ha detto ancora il militare nigerino raccontando di aver visto, il giorno prima, la partenza dei Berretti verdi con solo una mitragliatrice pesante, mezzi non corazzati, i militari in maglietta e cappellino da baseball senza giubbotti anti-proiettile.
Nel racconto viene anche rivelato che l’obiettivo della missione dei Berretti verdi era un campo abbandonato dove in precedenza era stato localizzato un leader terrorista locale, nome in codice Naylor Road. Interpellato, un alto ufficiale del Pentagono non ha voluto confermare se i Berretti Verdi, che sono in Niger con il ruolo di consiglieri militari, fossero dotati di giubbotti antiproiettile ed altro equipaggiamento di protezione. «Questo sarebbe rendere noto parte dell’inchiesta in corso», ha detto il Direttore degli Stati Maggiori Riuniti, generale Kenneth McKenzie, sottolineando comunque che negli ultimi sei mesi decine di pattuglie hanno operato in quella zona senza incontrare forze nemiche. I militari erano armati per il tipo di missione che dovevano fare».