Mutui, arriva la fregatura: ecco come le banche possono tenersi i nostri soldi
Le beffe per i risparmiatori non finiscono mai. Dopo i regali del governo al Monte dei Paschi e alle popolari venete, dopo il bail in e i nuovi rincari voluti dall’ Europa sulle commissioni per chi preleva contante al bancomat, pensavamo a una tregua. Macché. Da oggi occorre prestare grande attenzione anche ai tassi di usura, un limite oltre il quale le banche non avrebbero potuto andare, pensavamo noi. Un tetto invalicabile stabilito per legge o fissato come soglia direttamente nel contratto.
Mutui, interessi dovuti
Bene, da poche ore anche quel paletto non c’ è più. La doccia fredda sui risparmiatori arriva dalle Sezioni unite della Cassazione (sentenza del 19 ottobre 2017, n. 24675). Come ha spiegato il Sole 24 Ore, il risparmiatore deve pagare per la cosiddetta usura sopravvenuta. Che anzi è come se non esistesse. L’ unica forma di tutela resta quella dell’ usura “originaria”, cioè quella che si è verificata sin dal momento di stipula del prestito. Insomma, la questione è questa: cosa succede nel caso in cui nel corso del mutuo gli interessi dovessero andare oltre quel tasso soglia? E la risposta della Cassazione è stata: «se nel corso del tempo – si legge sempre nello stesso dispositivo – i tassi concordati al momento della stipula superano la soglia di usura non si verifica la nullità o l’ inefficacia della clausola contrattuale di determinazione del tasso degli interessi stipulata anteriormente all’ entrata in vigore della predetta legge (legge 108 del 1996, ndr), o della clausola stipulata successivamente…». Allora tantissimi risparmiatori torneranno con le pive nel sacco. Chi aveva fatto domanda di risarcimento sperando di riavere indietro i soldi pagati per un tasso di interersse che aveva superato la soglia, il patto sancito nel contratto, non avrà speranza di riavere neanche un centesimo. Ancora una volta scofitti.