«Dopo la Brexit schedare i cittadini Ue»: l’idea di Londra fa infuriare Bruxelles

23 Ott 2017 14:11 - di Eleonora Guerra
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I cittadini Ue che restano in Gran Bretagna dopo la Brexit potrebbero essere “schedati”. È quanto prevede un piano del ministro degli Esteri, Amber Rudd, rivelato dal Guardian.

I piani di Londra per la Brexit rivelati dal Guardian

Secondo il progetto della Rudd, scrive il Guardian, nel periodo immediatamente successivo a divorzio tra Londra e Bruxelles, le generalità dei cittadini dell’Unione europea residenti in Gran Bretagna dovrebbero essere inserite in uno speciale elenco. Ma proprio la divulgazione di questo piano ha provocato una vera e propria sollevazione al Parlamento europeo, dove uno schieramento trasversale di eurodeputati ha scritto una lettera al ministro Rudd per avvertirla che il suo piano sarebbe inaccettabile e contrario alle leggi europee. Durante il periodo di transizione che prenderà il via dopo la Brexit, nel marzo del 2019, infatti, Londra rimarrà comunque soggetta alle leggi Ue.

L’ira degli europarlamentari

Gli europarlamentari hanno quindi richiamato all’attenzione della Rudd «l’articolo 26 della direttiva sulla libertà di movimento» che «chiarisce che i certificati di residenza devono essere per tutti o per nessuno». Gli eurodeputati, dei quali fanno parte membri dei gruppi S&D, Alde e V-Ale, contestano anche l’idea che i cittadini Ue con precedenti penali possano essere espulsi dalla Gran Bretagna. Anche questa proposta della Rudd, scrivono, è contraria alla direttiva Ue sulla libertà di movimento.

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