Trump a Putin: «Uniamoci contro Kim, la Corea del Nord è un pericolo mondiale»

16 Set 2017 11:37 - di Redazione

«Non esiste un problema tra Corea del Nord e Stati Uniti, ma tra Corea del Nord e il mondo intero». A parlare è il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, il generale Herbert Raymond McMaster. Che fare allora? L’idea della Casa Bianca è quella di moltiplicare gli sforzi diplomatici nei confronti della Russia. Il Cremlino ha già aderito all’ultima risoluzione dell’Onu, approvata il 12 settembre, che impone l’embargo del 90% delle esportazioni e il 30% di forniture petrolifere verso Pyongyang. Un appoggio non scontato, si legge sul Corriere della Sera, visto che nelle ultime settimane Vladimir Putin aveva più volte commentato con sarcasmo: «Da una parte gli americani ci impongono sanzioni e dall’altra ci chiedono di unirci a loro per imporre sanzioni ad altri Paesi».

Corea del Nord, Trump corteggia Mosca 

Ieri pomeriggio il Consiglio di sicurezza dell’Onu si è riunito d’urgenza su richiesta Usa e l’iniziativa americana si svilupperà la prossima settimana, quando a New York si riunirà l’Assemblea generale dell’Onu. Trump non vedrà Putin e Xi Jinping, che hanno deciso di rimanere a casa, però giovedì prossimo pranzerà con il primo ministro giapponese Shinzo Abe e con il presidente sudcoreano Moon Jae-in. Il 7 settembre scorso Putin aveva assicurato Abe che la Russia avrebbe lavorato con il Giappone per bloccare il dittatore nucleare Kim Jong-un, specie nell’ambito Onu. Cinque giorni dopo il rappresentante di Mosca ha votato a favore delle misure restrittive adottate dalle Nazioni Unite. Qualcosa, dunque, si sta già muovendo. A metà giornata McMaster e l’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley, si presentano nella conferenza stampa alla Casa Bianca e affermano che «ci sono molte ipotesi sul tavolo». A domanda diretta McMaster ripete che «sì, compresa l’opzione militare, anche se non è quella che preferiamo». La strategia è un’altra. La spiega Haley: «L’ultima risoluzione è passata all’unanimità nel Consiglio di sicurezza, 15 a zero. È un fatto importante avere a bordo la Cina e la Russia. Le sanzioni sono molto dure. Di fatto il governo nordcoreano dovrà far fronte a una disponibilità di gas e diesel dimezzata. Vi immaginate che cosa succederebbe negli Stati Uniti?». Il problema è che per Trump tutto ciò non basta. La questione viene girata a Haley. Piccolo momento di imbarazzo, prima della risposta: «È un pacchetto di restrizioni pesanti. Ci vuole del tempo prima che diventino pienamente efficaci, ma stiamo strangolando economicamente la Corea del Nord. Il presidente vuole far sapere che per noi questo è un punto di partenza, non di arrivo. Siamo in grado di fare molte altre cose».

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