Pyongyang vicina alla «fase finale»: pronto il nuovo missile. Gli Usa piazzano i superjet (Video)

18 Set 2017 9:47 - di Lara Rastellino

La Corea del nord è vicina alla «fase finale»: ora davvero forse il tempo per le manovre diplomatiche e le sanzioni commerciali è finito: il dittatore comunista continua a mostrarsi determinato a continuare a camminare per la sua strada. E quello da lui imboccato sembra essere davvero un sentiero senza ritorno.

Corea del Nord vicina alla «fase finale»

Quello che parte dal lancio di un nuovo missile balistico intercontinentale Icbm; quello che proclama la Corea del Nord «vicina alla fase finale» di sviluppo – e di lancio – di un’arma ancora più potente di quelle fin qui sperimentate e sganciate al largo di Tokyo: a sostenerlo, in queste ore, è il ministero della Difesa di Seul che, come riporta il sito dell’Agenzia Ansa, «in un rapporto al parlamento sul vettore intermedio lanciato venerdì da Pyongyang e finito nel Pacifico settentrionale dopo il sorvolo del Giappone e la traiettoria di 3.700 km. Il ministero, riporta l’agenzia Yonhap, solleva la possibilità che il Nord effettui “provocazioni addizionali strategiche”, come più lanci di missili, e anche il settimo test nucleare».

La risposta di Washintgon e Seul

E se Pyongayang minaccia, Washington non rimane lì a guardare: e così, fanno sapere dagli Usa, l’aviazione militare a stelle e strisce invierà una portaerei e il relativo gruppo d’attacco a un passo dalla penisola coreana per un ciclo di manovre navali previste per ottobre con la Marina di Seul: e come riporta l’Ansa, «in un rapporto al parlamento, il ministero della Difesa di Seul non ha rivelato il nome dell’unità americana, precisando che Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone terranno tra fine mese e inizio ottobre anche un’esercitazione di allerta sui missili. Gli Usa, scrive l’agenzia Yonhap, dovrebbero inviare in Corea del Sud i superjet B-1B di stanza a Guam, quale monito verso Pyongyang». Operazioni finalizzate a ripondere al lancio di missili con moniti che, ancora nelle scorse settimane, avevano fatto dire a generale Won In-chul, a capo del comando operativo dell’aviazione di Seul: «Le nostre forze aeree sono in grado di condurre operazioni perfettamente combinate; non importa quando, dove e come il nemico ci provocherà, la nostra rappresaglia provocherà loro un’insormontabile timore e un profondo rimpianto»…

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