Cristiano ucciso a bastonate: «Ha bevuto l’acqua riservata a noi islamici»
Ragazzo cristiano è stato ucciso a bastonate. È successo il 30 agosto in Pakistan. Sheron Masih, studente pakistano di fede cristiana, si trovava a scuola, nella regione del Punjab. Come racconta il legale della famiglia, Mushtaq Gill, il ragazzo era quotidianamente sottoposto ad abusi e violenze perché credeva in Gesù e non in Allah. I compagni di scuola avevano cercato in tutti i modi di convertirlo, senza risultati. Oltre alle botte, che prendeva da tempo sotto gli occhi indifferenti di professori e studenti, gli era stato anche proibito di bere dal distributore della scuola. La sharia autoproclamata degli studenti. Ed ecco che il 30 agosto Sheron ha deciso di infrangere quella stupida regola che lo discriminava. Ha bevuto dal distributore, decretando la sua fine. È stato subito raggiunto da un gruppo di studenti islamici che lo hanno picchiato selvaggiamente con bastoni e spranghe, fino a ucciderlo.
Cristiano ucciso in Pakistan, le polemiche
Questo non è che l’ennesimo caso di violenza ai danni dei cristiani in Pakistan. Anjum James Paul, presidente dell’associazione pachistana degli insegnanti delle minoranze, ha attaccato il sistema nazionale di istruzione. «La violenza inizia tra i banchi perché i libri di testo usati fin dalle scuole primarie instillano negli allievi odio e intolleranza verso i non musulmani». I cristiani in Pakistan rappresentano l’1,9% della popolazione e questo li espone ogni giorno al rischio di essere uccisi da parte dell’intollerante maggioranza islamica.