Aids, parla l’untore: «Non sono un mostro e non ho voluto fare del male»
«Sono stato descritto come mostro ma chi mi conosce sa benissimo che non sono una cattiva persona. Ciò che è stato scritto su di me non è vero». Così davanti alla Corte d’Assise Valentino Talluto, il 32enne accusato di epidemia dolosa e lesioni gravissime perché pur sapendo di essere sieropositivo ha avuto rapporti non protetti infettando le sue partner del virus Hiv. Dal 23 novembre 2015 l’uomo è in carcere.
Hiv, ecco chi è Talluto
Dal 2006 al 2015, secondo il pm Francesco Scavo, Talluto ha infettato volontariamente con il virus dell’Hiv 57 persone. Ma le stime per contagi diretti e indiretti arrivano a oltre 100 casi. I 57 casi contestati comprendono le 30 donne infettate rintracciate dalla procura, quelle scampate all’infezione e i casi di contagio indiretto, di 3 partner, per esempio, di donne da lui infettate, e anche di un bambino, figlio nato nel 2012 di una straniera da lui contagiata anni prima. «Sono innanzitutto una persona perché questa cosa non è stata sottolineata finora. Mi è stato dato dell’untore – ha detto Talluto durante le dichiarazioni spontanee – ma io sono un ragazzo con un cuore e sentimenti affetto da Hiv, ma non diverso dai presenti. Tutto quello che è stato scritto su di me, non è vero. Questi sono stati per me anni terribili. Ed è un trauma e un grande dolore che persone che conosco abbiano la mia stessa patologia, e che pensano sia colpa mia». E poi ancora: «Non mi sono mai nascosto – ha spiegato – tutte le ragazze mi conoscono con il mio nome e molte di loro hanno conosciuto amici e familiari, se avessi voluto far del male mi sarei comportato diversamente. Se avessi voluto contagiare più persone possibile avrei manutenuto l’anonimato». Poi ha respinto le accuse: «Ci sono tante ragazze che pur avendo avuto rapporti con me non sono state contagiate. Come posso essere padrone di diffondere la malattia? Sono anche io segnato dall’Hiv e – ha detto ancora – non mi sarei mai permesso di fare del male a qualcuno. Non è vero che ho rifiutato la terapia. Non mi è mai stata prescritta e quando è stata necessaria l’ho seguita. Con la mia attuale compagna ho sempre preso la terapia dal gennaio 2015 prima che iniziasse tutto questo. Ringrazio la mia fidanzata, i miei amici e familiari che sono rimasti al mio fianco. La verità, sono una persona buona e tranquilla che non ha mai voluto fare del male a qualcuno».