Perché in Italia nessun attacco? I complottisti lo spiegano così

19 Ago 2017 12:54 - di Riccardo Arbusti

In Italia lo stato di allerta non cambia. Lo ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti specificando che siamo sempre al livello appena precedente la massima allerta, quello che scatterebbe in caso di attentato. Attentato che fino ad oggi non si è, per fortuna, verificato. Ma attenzione, perché nessuno è immune. Soprattutto nessun può proteggersi da quel rischio emulazione che conduce esaltati, cani sciolti, affiliati Isis dell’ultima ora a seminare terrore e morte. 

Perché in Italia ancora niente? Sul terreno delle spiegazioni fantasiose, si sa, i complottisti sono maestri. Li rimbrotta oggi Il Foglio in prima pagina spiegando che appunto i complottisti sostengono che ci sarebbe un accordo tra terroristi e servizi segreti italiani per consentire ai jihadisti di usare il nostro territorio come punto di transito. Ipotesi non verificata e non dimostrata. 

Diversa la risposta data da The Guardian, che lo scorso giugno ha affrontato la questione: come mai in Italia nessun attentato? La risposta è stata che da noi, dopo la lotta al terrorismo politico degli anni Settanta, si è sviluppata una tecnica di prevenzione di sicuro successo, basata su intercettazioni, controllo del territorio e infiltrati della polizia negli ambienti a rischio. la stessa strategia seguita nella lotta alle organizzazioni criminali come mafia e camorra. 

Ma non è di secondaria importanza il fatto che in Italia non sia troppo estesa la popolazione di immigrati di seconda o terza generazione che potrebbero essere radicalizzati. Se ne deve essere accorto anche il Pd che infatti è intenzionato a fare completa marcia indietro sulla legge relativa allo “ius soli”, come ha rivelato un alto esponente del partito di Renzi al Messaggero

Tra il marzo 2016 e il marzo 2017infine, secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno, nell’ambito di indagini anti-terrorismo sono state fermate e interrogate oltre 160 mila persone, di cui 34 mila negli aeroporti. Sono stati arrestati 550 sospetti terroristi e sono stati monitorati mezzo milione di siti internet di cui più di 500 sono stati chiusi.

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