La procura di Trapani sulle ong: “Gravi indizi di contatti con i trafficanti”

2 Ago 2017 19:01 - di Redazione

Ci sono “gravi indizi di contatti con i trafficanti”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Trapani, Ambrogio Cartosio, nella conferenza stampa sul sequestro preventivo della nave Iuventa della ong tedesca Jugend Rettet. In particolare, “sono stati documentati incontri tra i trafficanti e membri dell’equipaggio”, ha spiegato il magistrato, precisando poi di riferirsi a incontri “in mare”. È favoreggiamento dell’immigrazione clandestina il reato contestato dalla procura di Trapani in relazione al sequestro preventivo della nave. Lo ha spiegato il procuratore Cartosio, in conferenza stampa. Il pm ha chiarito che, al momento, la contestazione formulata nella richiesta di sequestro preventivo della nave e nel conseguente decreto del gip riguarda tre episodi specifici, due avvenuti il 18 e il 26 giugno 2017 e uno risalente al 10 settembre 2016. Tuttavia, ha aggiunto riferendosi alla nave, “altri episodi ci inducono a ritenere che il suo comportamento sia abituale”. L’indagine, ha precisato ancora Cartosio, riguarda l’equipaggio della nave “ma allo stato non ci sono indagati”, né sono emerse “responsabilità dei vertici della Ong”. Secondo il magistrato dunque il “salvataggio o, meglio, il trasbordo” dei migranti sarebbe avvenuto senza che ci fosse un pericolo imminente. Ma, ha spiegato Cartosio, “alla luce della legislazione tuttora vigente in Italia, quali che siano le finalità perseguite, ad avviso della procura queste condotte integrano il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La procura ha prospettato questa tesi nella richiesta di sequestro preventivo al gip e il gip la ha ritenuta fondata e ha emesso il decreto”. Il sequestro preventivo della nave Iuventa “non c’entra nulla col fatto che non abbiano sottoscritto l’accordo”, ossia il Codice di condotta per le Ong, ha detto il procuratore aggiunto di Trapani. Cartosio ha concluso: “Non riteniamo configurabile l’associazione a delinquere nei confronti dei responsabili della Ong perché non c’è nessun elemento per parlare di un collegamento stabile tra i trafficanti e la Ong”. “Che ci sia un piano preordinato tra i trafficanti libici e la Ong mi sembra, allo stato, fantascienza”, ha detto Cartosio, aggiungendo: “La mia personale convinzione è che il motivo della condotta dell’equipaggio sia umanitario”.

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