Indecente, ora la nostra Guardia Costiera fa da taxi alle Ong. Gasparri: meno sbarchi, più manette

6 Ago 2017 11:48 - di Antonio Pannullo

“127 persone, salvate giovedì dalla nave Prudence di Medici senza Frontiere, sono state trasferite sulle navi della Guardia Costiera italiana, vicino a Lampedusa”. Lo scrive l’accout twitter di Msf.  “Siamo oltre il ridicolo e oltre la decenza. Adesso facciamo il servizio taxi aggiuntivo alle navi Ong andandoci a prendere con le nostre imbarcazioni gli immigrati che le Ong vanno a pescarsi in acque libiche. Ma ci rendiamo conto? Non solo non è cambiato nulla, da un punto di vista dell’invasione, ma al danno si aggiunge pure la beffa delle spese per il trasbordo di questi immigrati prelevati ieri dalla nave di Msf, una delle Ong che non ha firmato il codice di condotta, e portati nei nostri porti dalle imbarcazioni della nostra Guardia Costiera. Ma allora tanto valeva non fare nulla e lasciar fare il servizio taxi alle navi Ong”. Lo scrive in una nota il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli. “Il principio – spiega – deve essere quello di bloccare in toto l’attività di queste navi Ong, bloccando di conseguenza gli sbarchi, non fare la staffetta al largo per fargli risparmiare carburante e seccature. Assurdo, demenziale. Questi immigrati prelevati in acque libiche non dovevano arrivare in Italia ma finire a Malta o in Tunisia. Siamo veramente ridicoli”, conclude il responsabile organizzazione e territorio della Lega Nord. Sulla vicenda interviene anche Forza Italia: “Nonostante le inchieste delle procure siciliane e le determinazioni cui è giunto il Parlamento a seguito dell’indagine conoscitiva della commissione Difesa del Senato, c’è ancora qualche stolto che si prodiga in difese d’ufficio delle Ong. Non si tratta di generalizzare. Ma di ammettere che chi non firma il codice di condotta ha qualcosa da nascondere”. Lo dichiara il senatore di Fi, Maurizio Gasparri. “Cosa teme ad esempio Medici senza frontiere? Non firma perché ha la coscienza sporca? È ora di finirla con la retorica dell’accoglienza e dello spirito umanitario che in realtà nascondono ambigui se non criminali affari. È ormai dimostrato che tutte le Ong hanno contatti con gli scafisti, che la loro presenza nel Mediterraneo ha alimentato il traffico di persone e perfino le morti in mare, perché più ne partono più ne muoiono. Diciamo basta a questo andazzo che ha portato solo danni all’Italia. Più manette, meno sbarchi”, conclude.

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