Trump: «Via l’Obamacare e ripartiamo da zero». Ma non tutti lo seguono

18 Lug 2017 11:57 - di Stefania Campitelli

Revocare l’Obamacare per poi «ricominciare da zero». È  quanto ha chiesto su Twitter il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dopo l’annuncio che altri due senatori repubblicani hanno dichiarato la loro opposizione al nuovo testo sulla Sanità proposto al Senato. «I repubblicani dovrebbero solo abrogare il fallimentare Obamacare adesso e lavorare ad un nuovo piano per la Sanità ricominciando da zero, i democratici seguiranno!», ha scritto ancora il presidente Usa. 

Trump in crisi sull’Obamacare

Jerry Moran del Kansas e Mike Lee dello Utah,  infatti, hanno fatto sapere che non avrebbero votato la seconda versione della riforma Trump presentata dal Grand Old Party (Gop). Le defezioni, che si aggiungono a quelle annunciate domenica da Susan Collins del Maine e Rand Paul del Kentucky, non consentono così ai repubblicani di raggiungere il sostegno sufficiente per approvare il provvedimento, anche per via del mancato voto del senatore John McCain che è in convalescenza. Su 52 seggi al Senato (su 100 complessivi), i repubblicani avrebbero adesso al massimo 47 voti.«Purtroppo ora è evidente che lo sforzo di abrogare e sostituire immediatamente il fallimentare di Obamacare non avrà successo», ha ammesso il leader di maggioranza, Mitch McConnell, proponendo «un rinvio di due anni! per abrogare l’Obamacare. Al suo posto, ha spiegato poi McConnell, «il Senato prenderà in considerazione un emendamento al disegno di legge che revoca l’Obamacare prevedendo però due anni di tempo prima che il provvedimento entri in vigore consentendo così nel frattempo di creare un nuovo sistema centrato sul paziente, che consente agli americani di accedere a una cura di qualità e a prezzi accessibili».

Le defezioni dei repubblicani

A questo punto a Trump non resta che convincere la leadership repubblicana della necessità di procedere in tempi brevi per poter presentare un risultato all’elettorato. «In pratica ci ha detto che se non l’avessimo fatto saremmo stati nei guai, sottolineando che noi abbiamo il Senato, la Camera e la Casa Bianca e se non riusciamo a procedere sarebbe terribile», ha raccontato uno dei senatori invitati la notte scorsa alla Casa Bianca dal presidente per una riunione strategica di fronte a una bistecca e un succotash, tradizionale insalata americana di mais e legumi. Ma proprio in quei minuti i senatori Mike Lee dello Utah e Jerry Moran del Kansas pubblicavano le dichiarazioni con cui annunciavano la loro opposizione al Better Care Reconciliation Act, portando a 4 il numero dei “no”. Uno sviluppo che ha colto non solo Trump e i suoi consiglieri di sorpresa, ma anche gli stessi vertici repubblicani del Congresso. 

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