Palermo, bimba in ospedale per lesioni cerebrali: arrestata la mamma

3 Lug 2017 10:11 - di Stefania Campitelli

È finita in carcere per maltrattamenti e lesioni gravi la giovane madre della bambina di un anno e mezzo finita in ospedale a Palermo una settimana fa con gravi lesioni cerebrali ed ematomi su tutto il corpo. La donna  è accusata anche di lesioni nei confronti dell’altra figlia, di due anni e mezzo, anche lei finita in ospedale qualche giorno prima per lesioni.

Palermo, arrestata la mamma per maltrattamenti

Il pool fasce deboli della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo ha chiesto al gip l’arresto della giovane sulla base di testimonianze rese da numerose persone informate sui fatti, che hanno assistito a diversi episodi di violenza, sia fisica che psicologica, nei confronti delle bambine. Le indagini sono scaturite a seguito del ricovero il 15 giugno della più grande delle sorelle di 2 anni e mezzo, presso il pronto soccorso dell’ospedale di Partinico (Palermo) per un trauma facciale e la frattura scomposta di entrambi i polsi. Ad accompagnare la bambina presso il pronto soccorso era stata la nonna che ospitava abitualmente per periodi di circa 20 giorni al mese la nipote presso la propria abitazione. Secondo la versione fornita dalla donna la bimba si sarebbe procurata i traumi al viso ed ai polsi cadendo a terra accidentalmente mentre giocava nel cortile dell’abitazione dove conviveva con la madre ed i familiari del compagno (sottoposto agli arresti domiciliari). Le testimonianze hanno poi documentato  episodi di violenza commessi dall’indagata nei confronti della figlia, evidenziando come la madre  avesse deliberatamente deciso di non portare la bambina in ospedale perché timorosa delle possibili iniziative

Le testimonianze dei vicini

Un ulteriore episodio è avvenuto nel pomeriggio di domenica 26 giugno quando la sorellina della bimba di due anni e mezzo era stata ricoverata d’urgenza sempre presso il pronto soccorso dell’ospedale di Partitico in seguito a lesioni al capo,   fratture all’arcata dentale, tumefazioni e morsi in svariate parti del corpo. Anche in quella occasione, a richiedere il soccorso dei sanitari non era stata la madre della bambina, ma un altro componente del nucleo familiare “’di fatto”’ domiciliato presso l’abitazione dove viveva l’indagata con le figlie, il compagno e i parenti di quest’ultimo. Delle due bambine, la più piccola si trova ancora ricoverata presso l’ospedale di Palermo dove registra un progressivo miglioramento delle condizioni di salute; la più grande è stata affidata temporaneamente alla nonna, in attesa delle valutazioni dell’Autorità giudiziaria.

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