Morbillo, l’Oms mette in mezzo l’Italia e richiama all’ordine sui vaccini
Il morbillo torna a far di parlare di sé e dell’Italia: «Preoccupati» dai focolai di morbillo che si stanno registrando in Europa e che hanno causato 35 morti negli ultimi 12 mesi, l’Ufficio regionale dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) per l’Europa torna a citare il caso del bimbo leucemico di 6 anni morto in Italia («Paese che da giugno 2016 ha avuto oltre 3.300 casi e 2 vittime»), rilanciando il suo monito su quanto si sta verificando anche in diversi altri Paesi del Vecchio Continente, che hanno segnalato epidemie e decessi legati alla malattia infettiva.
Morbillo, Oms: l’importanza del vaccino
E allora, secondo i dati forniti dalle autorità nazionali di sanità pubblica – rileva l’Oms Europa – sono stati 31 i morti in Romania, uno in Germania e un altro in Portogallo, oltre ai 2 italiani. E «ogni morte o disabilità causata da questa malattia evitabile con il vaccino è una tragedia inaccettabile», tuona Zsuzsanna Jakab, direttore regionale dell’Oms per l’Europa. «Siamo molto preoccupati del fatto che, sebbene sia disponibile un vaccino sicuro, efficace e accessibile, il morbillo rimanga una causa principale di morte tra i bambini in tutto il mondo. E, purtroppo, l’Europa non è risparmiata. Lavorare a stretto contatto con le autorità sanitarie in tutti i Paesi europei colpiti è la nostra priorità per controllare i focolai e mantenere un’alta copertura vaccinale per tutti i settori della popolazione».
Ecco dove e perché i virus si rafforzano
La regione europea – sottolinea l’agenzia Onu per la salute – sta procedendo verso l’eliminazione del morbillo. Un totale di 37 Paesi hanno interrotto la trasmissione endemica, secondo quanto risulta dalla valutazione della Commissione regionale di verifica per l’eliminazione di morbillo e rosolia, basata sul rendiconto 2015. Tuttavia – aggiunge l’Oms Europa – le sacche residue di bassa copertura sul fronte dell’immunizzazione permettono a un virus altamente contagioso di diffondersi tra chi sceglie di non vaccinare, chi non ha accesso equo ai vaccini o chi non può essere protetto tramite la vaccinazione a causa di condizioni sanitarie preesistenti. In risposta a questo – conviene l’Oms – diversi Paesi stanno adottando misure, come check all’ingresso nel circuito scolastico, con l’obiettivo di aumentare i tassi di copertura per le iniezioni scudo di routine contro morbillo e altre malattie. Vengono poi ricordate le indicazioni diffuse: «L’Oms raccomanda che ogni bambino eleggibile riceva 2 dosi di vaccino anti-morbillo. Inoltre incoraggia gli adulti che non sono completamente immunizzati, o che non sono sicuri del loro stato di immunità, a vaccinarsi».
Romania e Italia: le misure di controllo dell’epidemia
Infine, fa sapere che, per quanto riguarda la particolare situazione europea, «in linea con il richiamo del direttore regionale a intensificare gli sforzi», la Romania ha condotto una campagna nazionale di vaccinazione potenziata, e l’Italia ha implementato misure di controllo dell’epidemia, tra cui la notifica di casi sospetti, il monitoraggio dei contatti e l’offerta di profilassi post-esposizione e di vaccinazione. laddove vaccinazione torna sempre a rappresentare la parola chivave.