Il Pd ha speso 800mila euro per perdere il referendum. A Jim Messina 66mila euro

13 Lug 2017 17:36 - di Redazione

Una spesa di oltre 800mila euro per la campagna referendaria a sostegno della riforma costituzionale, di cui quasi 67mila al “Messina Group”, la società di consulenza fondata da Jim Messina, il guru che curò la campagna elettorale di Barack Obama per la Casa Bianca e al quale l’anno scorso l’ex premier Matteo Renzi decise di affidarsi per portare il Sì alla vittoria. Sono alcune delle cifre contenute nel bilancio 2016 del gruppo Pd a Palazzo Madama. Nella relazione firmata dal senatore e tesoriere Mauro Del Barba si legge che a fronte di una previsione di bilancio di circa 500mila euro, i costi della campagna per il referendum costituzionale hanno sforato gli 800mila euro, cannibalizzando il budget stanziato per la comunicazione, pari a 825.552 euro. Cifra, scrive il tesoriere, “da ascriversi quasi esclusivamente alla campagna di informazione sulla riforma costituzionale attraverso l’affissione di manifesti, su mezzi fissi e mobili, la produzione di materiale informativo cartaceo e audiovisivo”. Ma i soldi per Messina non arrivano solo dal gruppo Pd in Senato. Il compenso complessivo, stimato alla partenza della campagna referenderia, sfiora infatti i 40omila euro.  

Jim Messina, da guru di Obama a consulente per il Sì al referendum 

Tra i fornitori “le cui prestazioni sono di ammontare rilevante ai fini della trasparenza del rendiconto” spiccano Affiservizi Srl per 101.986 euro, Clear Channel per 40.587 euro, Igpdecaux Spa per 66.531 euro e, appunto, The Messina Group per 66.669 euro. Nel rendiconto viene spiegato come l’avanzo di amministrazione previsto (380mila euro) si sia ridotto a 43.977 euro “che vanno ad aggiungersi ad un avanzo consolidato negli anni precedenti di 3 milioni 222mila euro”. “Anche quest’anno, in sede previsionale, potremmo valutare di aumentare la quota pro-capite al fine di potenziare l’azione complessiva del gruppo nel fondamentale lavoro di informazione capillare dei cittadini a partire dai territori di provenienza”, sottolinea inoltre Del Barba.

 

 

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