Andava a prostitute in orario di lavoro con il furgone comunale: la farà franca

6 Lug 2017 14:18 - di Ernesto Ciecaquaglia

L’Italia continua a essere il Paese dei furbetti che la fanno franca, in barba ad ogni regola e a ogni decenza. Caso scandaloso è quello del dipendente del Comune di Piacenza che durante l’orario di lavoro andava a prostitute con il furgone comunale. Pagherà amaramente per  il suo  vergognoso comportamento?  Neanche per sogno: non sarà licenziato. E neanche perderanno il posto di lavoro gli altri 50 furbetti del cartellino, dipendenti dello stesso Comune, che se la spassavano allegramente durante l’orario di servizio .  «Siamo al paradosso tipico del diritto del lavoro italiano in cui dipendenti pubblici colti in flagranza di reato a seguito di un’indagine della Procura siano ancora al loro posto».  A lanciare l’allarme è Luca Failla, giuslavorista e co-fondatore di LabLaw.

Il fatto è che furbi e furbetti vari continuano a trovare la più ampia protezione  tra i meandri della Pubblica amministrazione.  È vero che la riforma Brunetta «autorizza il licenziamento – ricorda l’esperto di diritto del lavoro – per i casi gravi di abusi come quelli in questione  in cui non si deve più attendere la sentenza passata in giudicato ma si può procedere al licenziamento anche con sentenza non definitiva, ma la prassi delle pubbliche amministrazioni è in senso opposto, ossia quella di sospendere i dipendenti coinvolti e la stessa procedura disciplinare fino alla sentenza penale definitiva che arriverà solo a distanza di molti anni (se non interviene prima il patteggiamento con buona pace della condanna)».

«Il tutto come consentono ancora oggi – rimarca – sia i contratti collettivi di comparto che, per i casi di particolare complessità , lo stesso articolo 55 Ter  del decreto legislativo 165/01, che anche i recenti decreti Madia hanno ritenuto di non modificare come sarebbe  stato invece auspicabile». Insomma, tutti si riempiono la bocca di paroloni sull’etica del dovere, ma poi nessuno riesce realmente ad averla vinta su una burocrazia ottusa e inefficiente. Così i furbetti del cartellino continuano a prosperare. E l’Italia continua ad  affondare. 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *