Il nuovo Spiderman? Un perfetto testimonial contro il bullismo (video)

20 Giu 2017 19:55 - di Redazione

“La sfida è stata quella di realizzare un personaggio unico e diverso. Mi sono chiesto: ‘Che cosa potrebbe succedere a un 15enne che scopre di avere questi straordinari poteri?’ E la risposta è stata: ‘Si divertirebbe tantissimo’. Anche se poi, a ben vedere, li avessi io quei poteri credo che andrei a fare una rapina in banca. Non penso che sarei uno dei buoni…”. Parola di Tom Holland il 21enne attore britannico che vedremo nelle nostre sale  protagonista di ‘Spiderman: Homecoming‘, dal 6 luglio nelle sale con Warner Bros.

Dice il regista Jon Watts. “Ho sempre creduto che Spider-Man fosse il supereroe con il quale è più facile identificarsi: non è mai perfetto, ma fa del suo meglio per andare avanti e, in più, è uno dei pochi che ancora mantiene la sua identità segreta. Insomma, una persona normale, come tutti noi, che scopre di avere dei poteri speciali”, dice Watts, che dirige il suo primo blockbuster dopo l’esordio con l’horror ‘Clown’, realizzato nel 2014. 

Tornando al nuovo Spider-Man, altro reboot della saga, il giovane Peter Parker si ritrova al fianco degli eroi del Marvel Cinematic Universe. Entusiasta della sua esperienza con gli Avengers, Peter torna a casa, dove vive con la zia May (Marisa Tomei), sotto l’occhio vigile del suo nuovo mentore Tony Stark (Robert Downey Jr.). Peter cerca di tornare alla sua routine quotidiana, distratto dal pensiero di dover dimostrare di valere di più dell’amichevole Spider-Man di quartiere, ma quando l’Avvoltoio (Michael Keaton) appare come un nuovo cattivo, tutto ciò a cui Peter tiene maggiormente viene minacciato. È arrivato il momento di dimostrare di essere un eroe. 

Interpretare Spider-Man è sempre stato un sogno per Holland: “Ho saputo di essere stato scelto dopo otto provini. Sei settimane dopo l’ultimo, la Marvel posta su Instagram una foto in cui invitava a cliccare e a scoprire sul loro sito chi sarebbe stato il nuovo Spider-Man… Sono impazzito, a casa ho incominciato a urlare!”, racconta ancora e aggiunge: “Questo lavoro ha completamente ribaltato la mia vita. Quando ho visto gli Avengers ho pensato che avrei voluto entrarne a far parte: è un desiderio che si realizza, sembra tutto un sogno”. Con la speranza, oltretutto, che un personaggio così possa contribuire a sconfiggere il triste fenomeno del bullismo: “Peter Parker è uno sfigato figo. E quindi è un ottimo modello per i giovani, perfetto testimonial contro il bullismo, e spero che il film possa essere d’aiuto anche per questo”.

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