Bomba Isis in Arabia Saudita, che paga per l’impegno in Siria e in Iraq
Almeno due persone sono rimaste uccise a Qatif, nella regione a maggioranza sciita nell’est dell’Arabia Saudita, nell’esplosione che ha distrutto un’auto lungo una delle vie della città. Lo riferisce la tv satellitare al-Arabiya, dopo le prime notizie che parlavano di un attacco con autobomba. Le autorità stanno accertando la natura dell’esplosione. Secondo le ultime notizie riportate dalla tv le vittime sarebbero due persone della zona di al-Awamiya “ricercate” dalle autorità. Lunedì nel villaggio di al-Awamiyah, nella zona di Qatif, l’esplosione di un ordigno ha colpito un mezzo delle forze di sicurezza. Secondo il giornale al-Watan, i “terroristi” a bordo dell’auto stavano trasferendo esplosivi verso il villaggio di al-Awamiya e tre persone sarebbero riuscite a sfuggire all’esplosione. Al-Watan, come al-Arabiya, riferisce della morte a causa dell’esplosione di due “latitanti”. La zona di Qatif, dove nel 2011 esplosero inedite proteste della minoranza sciita contro la monarchia, è stata spesso teatro di attacchi rivendicati dall’Isis. L’Arabia Saudita fa parte della coalizione a guida Usa impegna nella guerra all’Isis in Siria e Iraq.
Teheran condanna gli attentati terroristi
Il ministero degli Esteri iraniano ha condannato i due attentati compiuti nelle ultime ore a Baghdad, la capitale dell’Iraq, nei quali hanno perso la vita almeno 22 persone. In una nota riportata dall’agenzia Tasnim, il portavoce del ministero degli Esteri, Bahram Qassemi, ha definito “una tragedia dolorosa” la morte di decine di persone e ha espresso le condoglianze al governo e al popolo iracheni. Secondo Qassemi, gli attacchi “criminali” nel mese sacro di Ramadan sono la prova dell’ostilità dei “gruppi takfiristi” nei confronti del “vero Islam” e dei “veri musulmani”. Il portavoce ha infine sottolineato che gli attacchi sono l’ultimo tentativo da parte dei “terroristi” dell’Isis di evitare la sconfitta in Iraq. Il riferimento è all’offensiva lanciata a Mosul dalle forze governative che hanno ormai riconquistato l’intera città ad eccezione di alcune zone nella parte occidentale.