Rissa Pd-Ap. Alfano: «Renzi fa cadere i governi». Matteo: «Angelino teme il 5%»

31 Mag 2017 20:45 - di Ezio Miles

Ormai è rissa tra Pd e Ap. La soglia del 5% sta facendo saltare gli equilibri tra (ex?) alleati. Dopo le ire manifestate della Lorenzin ieri, oggi è il turno del leader Angelino Alfano, che nel pomeriggio attacca il caoo dei piddini dedicando a Renzi questo poco amichevole post su Facebook: è lui, Matteo, che fa cadere i governi. «Assistiamo divertiti – scrive Alfano – a queste dichiarazioni sul potere di ricatto e di veto dei “piccoli partiti”.  Incredibile. Fin qui i governi li ha fatti cadere solo il Pd, peccato fossero i propri. Enrico Letta, Renzi e adesso vedremo se indurrà  anche Gentiloni alle dimissioni oppure lo sfiducerà. In tutti e tre i  casi, il segretario del Partito democratico è sempre lo stesso.  Piccoli partiti? Diffidare dei grandi. Questa chiamasi instabilità ma -caro Pd- tu chiamale, se vuoi, elezioni».

Non si fa attendere la risposta di Renzi, che arriva dal salotto di Bruno Vespa,  a Porta a Porta. E si tratta di una risposta sprezzante, come è nello stile di Matteo: «Se dopo anni che sei stato al governo, hai fatto il ministro, tutto, non riesci a prendere il 5% del voto degli italiani non possiamo fermare tutto per dare un potere di veto a  qualcuno. Credo che Alfano, che viene dal Ppe, non può che accettare  questa legge, è  quella Merkel». «Io ho l’impressione – aggiunge beffardo – che è più la paura loro di non entrare in Parlamento…Alfano parla di conto salato per l’Italia? Ma di che parliamo?». 

Viene a questo punto da chiosare: Renzi è riuscito, in tre anni, a fare terra bruciata intorno a sé. Ha provocato una scissione nel suo stesso partito. Ha bloccato per lungo tempo i lavori parlamentari con una sconclusionata riforma costituzionale poi bocciata dagli elettori. Ed ora litiga con il suo alleato più fidato. In compenso, ha favorito amici e Giglio magico. E, con questi precedenti,  vorrebbe pure tornare a Palazzo Chigi…

 

 

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