Patti chiari e nozze lunghe: arrivano gli accordi prematrimoniali
Introdurre la possibilità di stipulare accordi prima delle nozze per disciplinare i rapporti tra i coniugi dopo un eventuale divorzio. Se ne parla da anni – in altri Paesi è la prassi – ma non si avanza diun passo. Eppure, alla luce della recente sentenza della Cassazione sull’assegno di divorzio da riequilibrare su paramentri diverse (e meno esosi) del passato, potrebbe essere un’ipotesi non trascurabile per la reciproca chiarezza tra i coniugi. È quanto prevede la proposta di legge “Modifiche al codice civile e altre disposizioni in materia di accordi prematrimoniali” depositata alla Camera più di due anni fa e attualmente in esame in Commissione giustizia a Montecitorio, che riconosce a futuri coniugi la “facoltà di gestire anticipatamente e consensualmente i propri rapporti patrimoniali e personali in relazione a un’eventuale futura crisi del matrimonio”.
Regole sul divorzio prima delle nozze?
“Con la proposta sui patti prematrimoniali prima delle nozze si intende avviare un dibattito pubblico su uno strumento che ad oggi è ancora vietato in Italia”, ha spiegato all’AdnKronos la firmataria del testo Alessia Morani (Pd), “gli accordi potrebbero addirittura favorire i matrimoni facendo chiarezza e stabilendo le responsabilità dei futuri coniugi fin dall’inizio”. Si tratta di un provvedimento che, secondo la Morani, andrebbe a “rivoluzionare il diritto di famiglia in Italia” dopo l’introduzione del divorzio breve, l’equiparazione dei figli naturali a quelli legittimi e l’approvazione della legge sulle unioni civili. In merito alla recente sentenza della Cassazione sul divorzio, che stabilisce come parametro di spettanza dell’assegno l’indipendenza o autosufficienza economica dell’ex coniuge che lo richiede, la Morani ha sostenuto che si tratta di un’importante novità in quanto “prende atto del mutamento socio-economico del Paese e dell’attuale ruolo sociale delle donne allineando l’Italia agli altri paesi europei”, aggiungendo che “l’approvazione dei patti prematrimoniali rappresenterebbe un ulteriore passo avanti nella direzione già intrapresa dalla Cassazione”. Ma cosa prevede il testo di legge attualmente in esame a Montecitorio?
I patti possono essere modificati
Per accordi prematrimoniali si intendono quegli accordi che stabiliscono preventivamente le regole di un eventuale divorzio. Prima delle nozze i futuri coniugi possono stipulare, mediante negoziazione assistita da uno o più avvocati (art.162), “accordi prematrimoniali volti a disciplinare i rapporti dipendenti dall’eventuale separazione personale e dall’eventuale scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio”. In presenza di figli minori o economicamente non autosufficienti, gli accordi prematrimoniali dovranno essere autorizzati dal procuratore della Repubblica presso il tribunale competente. Riguardo ai compensi invece la proposta di legge prevede che, tramite gli accordi prematrimoniali, un coniuge può attribuire all’altro “una somma di denaro periodica o una somma di denaro una tantum” anche con “il vincolo di destinare i proventi al mantenimento dell’altro coniuge o al mantenimento dei figli fino al raggiungimento dell’autosufficienza economica degli stessi”. “Gli accordi prematrimoniali”, si legge ancora nel testo, “possono essere stipulati o modificati dai coniugi anche durante il matrimonio e comunque prima del deposito del ricorso per separazione personale”.