Uccise la moglie con il martello, sì alle attenuanti: veniva deriso e insultato

1 Apr 2017 9:55 - di Paolo Sturaro
fiducia processo penale

È stato condannato a 6 anni e 3 mesi per l’omicidio della moglie mentre il pubblico ministero ne aveva chiesti 14. Questa la decisione del gup del Tribunale di Bari Rosa Anna De Palo al termine del processo che vedeva imputato il 68enne di Gioia del Colle Pietro De Mattia, pensionato, reo confesso dell’omicidio volontario della moglie, la 55enne Antonio Cirasola, uccisa con un martello il 15 febbraio 2015.

La vicenda e la provocazione

Accadde nell’abitazione di una parente, all’epoca disabitata, dove si erano recati entrambi per aprire le finestre e mettere in ordine. Lì nacque l’ennesima discussione, poi sfociata nel delitto. Il giudice ha accolto le tesi della difesa e ha così riconosciuto all’imputato le attenuanti generiche e della provocazione applicando alla pena inflitta una doppia riduzione, anche considerata la scelta del rito abbreviato.

Uccise la moglie con il martello ma non voleva farlo

L’uomo disse che in quel periodo la moglie lo avrebbe deriso, maltrattato e insultato quotidianamente, circostanza poi confermata dai figli poco più che ventenni che dissero pubblicamente che non lo avrebbero abbandonato. Fu De Mattia a chiamare i soccorsi e a confessare di aver ucciso la moglie. Infatti l’uomo, dopo l’interrogatorio di garanzia, venne scarcerato sia per le sue condizioni di salute che per il comportamento collaborativo tenuto dopo l’omicidio. Di Mattia riferì che uccise la moglie con il martello ma non era sua intenzione farlo. In un momento d’ira avrebbe afferrato una busta contenente l’attrezzo e l’avrebbe scagliata contro la donna senza rendersi cosa c’era all’interno. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni. L’uomo si trova attualmente agli arresti domiciliari.

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