Dell’Utri: “Hanno incarcerato me per colpire politicamente Berlusconi”
«Che io sia qui per un fatto politico mi pare che sia nelle cose. Non ho niente da spiegare, ho già detto tutto in lunghissimi interrogatori ai giudici, spiegato quale era il mio contatto con la mafia». Marcello Dell’Utri parla dal carcere di Rebibbia della sua condanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Lo fa nel corso di una trasmissione di Sky TG24.
Dell’Utri: “Sono stato condannato solo per aver conosciuto Mangano”
«Aver conosciuto Vittorio Mangano che poi fu fattore ad Arcore – spiega l’ex senatore di Forza Italia – è stata la base dell’accusa per cui mi hanno ristretto qui, ma non ho niente da spiegare. È una guerra politica, non mi sento neanche un capro espiatorio. L’unico rammarico è che il processo è durato tanto, per cui sono qui in tarda età. Se fossi stato qui in età minore avrei superato meglio la detenzione». Dell’Utri, intervistato da Emilio Carelli, si sofferma sul suo stato di salute: «Apparentemente sto bene, ma date le mie patologie cardiache non sto bene, sento un aggravamento dovuto alla restrizione, è una cosa naturale».
Dell’Utri: “Berlusconi ha una grinta ammirevole”
«Berlusconi non lo sento da quando sono qui – spiega Dell’Utri – perché non ci possiamo sentire. Mi manda sempre i saluti da amici. Se lo sentissi, gli direi di continuare così perché alla sua età, con questa foga, questo senso del pubblico che ha lui, è un fenomeno ad essere ancora in pista. Se c’è lui, il centrodestra ha qualche speranza». «La politica non la vivo per niente – prosegue Dell’Utri – non la seguo, guardo in televisione il minimo indispensabile. Seguo Berlusconi perché mi interessa e apprezzo la sua tigna di essere ancora sul pezzo, il resto non mi interessa neanche».