E adesso in Francia tutti seguono Marine Le Pen sul tema della sicurezza

22 Apr 2017 7:30 - di Redazione
francia

Domani in Francia si vota per il primo turno dell’elezione presidenziale e oggi si osserva una tregua elettorale. L’ultima giornata disponibile per la campagna, ieri, è stata sconvolta dall’attentato sugli Champs-Elysées. Emmanuel Macron, Marine Le Pen e François Fillon hanno annullato comizi e visite conclusive, rimpiazzandoli con comunicati e conferenze stampa. L’unico tra i favoriti ad andare avanti senza cambiare programma è stato Jean-Luc Mélenchon, come del resto aveva fatto nel 2012 nonostante gli attentati di Mohamed Merah a Tolosa, si legge su “Il Corriere della Sera“.

Le Pen vuole chiudere le frontiere

Marine Le Pen avrebbe dovuto visitare un rifugio per animali, un modo per addolcire l’immagine di una candidata che già aveva cominciato la compagna elettorale postando sul blog personale foto di gattini. L’attacco islamista di giovedì sera le ha fatto riprendere un tono marziale e, dal suo quartier generale a soli 1.700 metri dall’Eliseo, ha chiesto l’espulsione immediata di tutti gli stranieri schedati «S» (cioè giudicati una minaccia per la Sicurezza nazionale) e il ritorno alle frontiere pre-Schengen. Anche se il terrorista Karim Cheurfi non era straniero (è nato e vissuto alla periferia di Parigi ed era cittadino francese), non è schedato «S», e nessuna frontiera pre-Schengen avrebbe potuto fermare il suo breve viaggio (30 chilometri) da Chelles all’Arco di Trionfo.

Fillon contro il totalitarismo islamico

Anche François Fillon ha cercato di cavalcare l’ondata di emozione già pochi minuti dopo l’attentato, parlando in televisione di «altre azioni terroristiche in corso» nonostante il ministero dell’Interno assicurasse che si trattava di una notizia falsa da non propagare. Ieri mattina Fillon ha insistito, parlando in modo un po’ misterioso di attacchi tenuti segreti e confermando di sentirsi l’unico candidato seriamente in grado di combattere «il totalitarismo islamico» con il «pugno di ferro», promettendo poi di rinegoziare il trattato di Schengen per assicurare più controlli alle frontiere.

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