Papa Francesco: chi toglie il lavoro all’uomo fa un peccato gravissimo
«Chi toglie il lavoro all’uomo fa un peccato gravissimo». Non usa mezzi termini papa Francesco, nel corso dell’udienza generale in piazza San Pietro, nel denunciare l’atteggiamento di chi «per manovre economiche» o in nome di negoziati poco chiari toglie lavoro e dignità alle persone. Come in altre occasioni papa Francesco entra nell’attualità politica senza troppa “diplomazia”». «Fare di tutto – aggiorna il Pontefice parlando a braccio al termine dell’udienza – perché ogni uomo e ogni donna possa lavorare e così guardare in faccia gli altri con dignità». Poi la denuncia esplicita nei confronti delle soluzioni pasticciate alla disoccupazione: «Chi per manovre economiche, per fare negoziati non del tutto chiari chiude fabbriche e toglie il lavoro agli uomini, fa un peccato gravissimo». L’amore ipocrita è più grave dell’odio.
Il Papa: chi toglie il lavoro fa un peccato gravissimo
Nei saluti ai pellegrini in lingua araba papa Francesco affronta il tema dell’odio: «Più grave dell’odio è l’amore vissuto con ipocrisia; è egoismo mascherato e travestito da amore. L’amore vero, invece, come ci insegna San Paolo, è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga dal maligno». Anche sulla beneficenza il pontefice invita alla sobrietà. «C’è il rischio che la nostra carità sia ipocrita, che il nostro amore sia ipocrita. Ci dobbiamo chiedere allora: quando avviene questa ipocrisia? E come possiamo essere sicuri che il nostro amore sia sincero, che la nostra carità sia autentica? Non facciamo finta di fare carità o che il nostro amore sia una telenovela».