La Liguria dice stop al burqa. Toti: «E’ il peggior simbolo di sottomissione»
«Il burqa è il peggior simbolo della sottomissione della donna all’uomo». E l’8 marzo «ci sembra un buon giorno per dire che chi vive in Italia almeno le minime regole di uguaglianza tra uomo e donna le deve saper cogliere e rispettare». Stop al burqa, il regolamento verrà applicato non solo nelle strutture sanitarie ma in tutti gli uffici pubblici regionali della Liguria. Lo afferma il presidente della Regione, Giovanni Toti. Ha firmato, insieme alla vicepresidente Sonia Viale, la delibera che sarà approvata nella prossima riunione di Giunta.
Divieto di burqa in Liguria, «tutto regolare»
«Non ritengo che questa norma abbia un profilo di incostituzionalità», spiega Toti. Le critiche sono infondate. «Già oggi esiste una legge dello Stato che vieta ai cittadini di andare in giro con il volto coperto o travisato». Semmai sarebbe incostituzionale il contrario, «una diseguaglianza contraria al diritto». È ovvio «che le cure verranno sempre garantite, come previsto dalla nostra Costituzione: il diritto alla salute è prioritario e assoluto».
«Nessuno deve nascondere il viso»
«Chi afferma che con questa norma si neghino le prestazioni sanitarie dice una grande idiozia e si abbassa alla più vile strumentalizzazione offendendo tutta la categoria degli operatori sanitari», conclude il governatore. «Si tratta, invece, di stabilire il principio per cui chi vive in una moderna democrazia come l’Italia, dove i diritti degli uomini e delle donne sono uguali per legge, non può nascondere il proprio viso, rendendosi così non identificabile o riconoscibile, ma si deve adeguare alle nostre regole».