Il web non è più il miglior amico dei grillini: Raggi crolla nel gradimento on line
Doveva essere l’arma segreta dei grillini, il canale mediatico per affermare il verbo dei Cinquestelle ed invece il web, almeno per il sindaco di Roma Virginia Raggi, si sta rivelando il primo vero banco di prova non superato, almeno stando agli studi delle società specializzati. L’attività svolta durante i primi mesi del suo mandato ha determinato una forte contrazione dei contenuti positivi nelle conversazioni online su Virginia Raggi, scesi dall’80 al 52%, e ha determinato un’impennata di commenti negativi, cresciuti dal 20 al 48%. È questo il dato principale che emerge dall’analisi condotta da Reputation Manager, principale istituto italiano nell’analisi e misurazione della reputazione online di brand e figure di rilievo pubblico, che ha monitorato oltre 5.000 contenuti Ugc (User
Generated Content), cioè i contenuti generati dagli utenti nei diversi canali online: post/commenti ad articoli, blog, Facebook.
La Raggi perde consensi negli ultimi mesi
La ricerca è stata condotta con l’obiettivo di analizzare il cambiamento del sentiment nei confronti di Virginia Raggi, dal momento della candidatura alla ricezione dell’avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta relativa alla nomina a capo del Dipartimento turismo del Campidoglio di Renato Marra.
Se nel periodo gennaio-giugno 2016, quindi tutto il semestre che ha preceduto l’elezione a sindaco, le conversazioni online su Virginia Raggi esprimevano un sentiment positivo in 8 casi su 10 (80% a fronte di un 20% di negatività), dall’insediamento del sindaco a oggi (giugno 2016 – gennaio 2017) il sentiment delle conversazioni è peggiorato, con le neatività che hanno quasi raggiunto la metà del totale (48%, dato continuano a crescere) mentre quelle positive si sono attestate al 52%, perdendo oltre 25 punti percentuali. In altre parole: da quando ha iniziato ad agire come sindaco, sono più che raddoppiate le conversazioni con contenuti lesivi nei confronti dell’operato di Raggi. «Virginia Raggi è riuscita a entusiasmare il popolo della Rete in fase di campagna elettorale – spiega Andrea Barchiesi, fondatore e amministratore delegato di Reputation Manager – in quella che possiamo definire una fase di dichiarazioni d’intenti, salvo poi perdere i “crediti” maturati in termini di fiducia e reputazione quando ha iniziato a svolgere il ruolo di sindaco. In questo cambiamento di tendenza, ha certamente influito un elemento fondamentale cioè che la Rete non dimentica». «Questo significa che può riemergere una dichiarazione, una e-mail o un tweet di qualche tempo prima che contrasta con un’azione o una dichiarazione di oggi – prosegue Barchiesi – E’ il caso, ultimo in ordine cronologico, della presa di posizione del sindaco in favore dei taxisti in occasione delle recenti agitazioni, in netto contrasto con posizioni del movimento di due anni prima».
Non si parla più di Olimpiadi ma di Marra
Un altro elemento che emerge è quello relativo al cambiamento degli argomenti dibattuti in Rete, relativamente a Virginia Raggi, prima e dopo l’avviso di garanzia. Se fino al 24 gennaio 2017 il paniere degli argomenti era molteplice (Olimpiadi, Referendum Costituzionale, ordinanze e formazione delle giunta), da quella data gli argomenti si sono focalizzati sui fratelli Marra e sulla richiesta di dimissioni. Prima delle elezioni le conversazioni sui canali social erano il 36% del totale, con un 5% di negatività, per poi salire al 56% dopo l’elezione a sindaco, con le negatività passate al 35%. Stesso trend per le principali testate giornalistiche online, che hanno visto aumentare i commenti negativi alle news, passati dal 24% della campagna elettorale al 57% del dopo elezioni.