Caso Genova, Grillo calpesta la base. Le reazioni: è un monarca assoluto

17 Mar 2017 16:53 - di Adele Sirocchi

È caos a Genova dopo la decisione di Beppe Grillo di sconfessare Marika Cassimatis, la candidata sindaco eletta dalla base alle comunarie. Lei dice di attendere spiegazioni: “Non me la sono spiegata: sono in attesa di avere dei chiarimenti, ho letto come voi la comunicazione sul blog e quindi direi che sono in attesa di capire cosa può essere successo”.

Grillo sul suo blog accusa la Cassimatis di avere tenuto  comportamenti contrari ai principi del Movimento. “L’ho letto come l’avete letto voi – dice la candidata sconfessata- sono in attesa di capire, perché sono parole un po’ pesanti quindi immagino ci siano dei riscontri. Siamo in attesa di vedere, proprio in nome di quella trasparenza che dovrebbe essere uno dei nuclei fondanti del comportamento del Movimento”.

L’episodio alimenta il fuoco della polemica tra grillini e Pd. Il parlamentare dem Ernesto Carbone accusa: “I 5 Stelle – afferma – sono la cosa più lontana dalla democrazia che esista e Grillo incarna benissimo il monarca assoluto. Zero trasparenza, zero democrazia e uno vale zero. Risparmiatevi e risparmiateci la farsa delle selezioni online tanto è tutto già deciso da Grillo e Casaleggio”.

Il caso Genova è commentato anche dal deputato di FdI Walter Rizzetto: “Grillo – sostiene Rizzetto – va tecnicamente a riesumare e parafrasare l’odiata legge elettorale Porcellum: candidati scelti dal Partito e di fatto imposti all’elettorato da un capo. Un capolavoro”. E anche i Democratici e progressisti accusano Grillo parlando di mancanza di democrazia nel suo partito. 

E quelli che ci sono già passati, che hanno conosciuto l’implacabile censura del capo, e che ora sono solo ex, si prendono la loro rivincita e accusano. Come fa l’ex esponente M5S Massimo Artini, parlamentare del gruppo Misto-Alternativa libera Possibile: “Tutto quello che avevo contrastato e previsto prima della mia uscita dai 5Stelle si sta avverando. Oggi Grillo ritira il simbolo alla vincitrice delle comunarie di Genova semplicemente perché a lui sgradita. Dopo la candidata fantasma di Monza durata una settimana, ora la scure della censura voluta da Grillo e Casaleggio arriva a colpire quella che sarebbe potuta diventare il sindaco di una delle città più importanti d’Italia”. O come fa il ribelle Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, espulso dal M5S,il quale invita Marika Cassimatis nel suo nuovo movimento. 

 

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