Carri armati in strada a Tripoli. Le Nazioni Unite: tutelare i civili
Scontri tra gruppi armati si sono registrati nelle ultime ore in alcuni quartieri nella parte occidentale della capitale libica Tripoli. Lo riferisce il portale di notizie libico Alwasat secondo cui negli scontri sono state usate anche armi pesanti. Oggi molte scuole sono rimaste chiuse, mentre alcune famiglie hanno dovuto lasciare l’area. Testimonianze di abitanti raccolte da Alwasat parlano di carri armati in strada e di scambi di colpi d’arma da fuoco. Secondo il portale, gli scontri sono iniziati con il dispiegamento dei miliziani della Brigata rivoluzionaria di Tripoli (che sostengono Al Sarraj) nelle zone di Qarqarish e Burji per poi estendersi ad aree limitrofe, come quelle di Hay al-Islamiya e Ghut Shaal. Il giornale Libya Herald scrive che è stata evacuata per motivi di sicurezza la Tripoli Tower così come sono stati sgomberati altri uffici dopo che gli scontri si sono estesi fino alla zona di confine tra la parte centrale della città e quella occidentale.
Testimoni locali hanno riferito ancora al portale Alwasat di aver visto carri armati della Brigata rivoluzionaria di Tripoli dirigersi verso la zona della fabbrica di tabacco, che si affaccia sull’autostrada che collega il sobborgo di Janzour alla capitale, e questo allo scopo di mettere alle strette la Forza mobile nazionale. Sui social network sono state diffuse numerose immagini di carri armati e veicoli militari che attraversano le strade della capitale interessate dagli scontri e di alcuni esercizi commerciali dati alle fiamme. Al momento non si ha notizia di vittime, anche se i quartieri in cui si assiste agli scontri sono densamente popolati. Molti temono le conseguenze di questi incidenti, se prenderanno la forma di “scontri tra i gruppi armati di Tripoli e quelli provenienti da fuori, la maggior parte dei quali da Misurata”.
L’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Libia, Martin Kobler, fa appello a un “immediato cessate il fuoco a Tripoli”. “I civili sono in grave pericolo per gli scontri in corso – scrive Kobler su Twitter – Le ripetute violenze a Tripoli dimostrano ancora una volta la necessità di forze di sicurezza unite e professionali per difendere la popolazione libica”.