Virginia Raggi non si dimette, ma ammette di averci pensato
Virginia Raggi rimane chiusa nel “bunker” del Campidoglio. Non ci pensa a lasciare, però ammette che la tentazione di dimettersi le è venuta. «Le difficoltà che abbiamo affrontato in questi mesi avrebbero sfiancato un toro. Non posso dire di non averci pensato. Ma abbiamo un grande progetto per Roma, che i romani hanno scelto». La Raggi ne parla a Bersaglio mobile di Enrico Mentana, in onda su La7.
Riguardo a Salvatore Romeo usa parole al miele e dice che c’è «stima reciproca». «Romeo lo abbiamo conosciuto nel 2013, ci ha aiutato tantissimo in Consiglio. Su bilancio e partecipate che erano i suoi settori. Nel tempo abbiamo consolidato il rapporto, c’è una stima reciproca. Poi Romeo ci ha presentato Marra». «Marra aveva un curriculum importante, 4 lauree, era molto competente sulla macchina amministrativa, ci ha aiutato a capire come funzionava la macchina” ha aggiunto». Sarà, ma certo il Marra poteva impiegare decisamente meglio i suoi talenti. Questo però la Raggi non lo dice.
E le famigerate polizze? «Non è uno strumento che il M5S conosce e accetta. Il M5S accetta solo micro donazioni da tante persone e così ci finanziamo. Ma soprattutto io non ho preso un soldo e non ne prenderò». Così dice, con decisione, la Raggi Ma perché non ha chiamato Romeo, se c’era tanta «stima»? «Non lo ho chiamato – riponde la Raggi – perché ero arrabbiata, sconvolta. I miei legali lo hanno chiamato per me» «Al momento – ribadisce – sono senza parole. La cosa più spiacevole è non averlo saputo – ha aggiunto – Gli chiederò di cambiare beneficiario, mi mette ansia solo il pensiero».