Ulivi e xylella, la Ue rassicura ma le piante continuano ad ammalarsi

20 Feb 2017 17:37 - di Redazione

“E’ importante evitare la diffusione della xylella. Capisco gli sforzi fatti dal governo regionale e da quello nazionale. Dobbiamo continuare con la sorveglianza e con il controllo. I cinque nuovi focolai hanno dimostrato che la vigilanza sta funzionando perchè altrimenti non sarebbero stati identificati”. Lo ha detto Phil Hogan, il commissario dell’Unione europea per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, rispondendo a Valenzano, in provincia di Bari, alle domande dei giornalisti circa l’emergenza xylella fastidiosa, il batterio che provoca il rapido disseccamento degli ulivi.

La ue conferma il divieto di piantare nelle zone infette

L’esponente politico irlandese ha precisato che “la xylella non è sotto la mia diretta responsabilità ma ero sicuro che mi avreste riportato delle domande. Ho chiesto al mio amico commissario Andriukaitis (commissario europeo alla Salute ndr)”. Quindi Hogan ha ricordato che “ci sono state delle misure nel settembre scorso poi confermate nel novembre 2016. Naturalmente si tratterà di continuare. Il commissario Andriukatis – ha proseguito Hogan – ha espresso anche la volontà di rimuovere il divieto di piantare piante di olivo nelle zone infette. La commissione continuerà nella sorveglianza e nella continuità dell’attuazione delle misure di emergenza nella zona tampone e nelle zone infette. Vi ricordo che i consigli fitosanitari sono misure che devono essere attuate da parte degli Stati membri a livello regionale e non dalla Commissione. Cioè se c’è un problema, è dei Paesi membri che devono riflettere su come applicare i controlli in maniera più precisa soprattutto per poter far fronte a difficoltà significative”.  «La commissione Ue — ha concluso il commissario — continuerà a considerare tutte le possibilità di finanziamento, per la sorveglianza e per l’attuazione delle misure, nella zona tampone ed in quelle infette. Ci muoviamo anche sul fronte della ricerca. Sul punto posso dire che sulla Xylella ci sono due progetti Horizon 2020 con un budget importante».

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